Corse di cavalli clandestine in Sicilia

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Corse di cavalli clandestine

I cavalli sono nevrectomizzati, in modo tale da da non sentire dolore correndo ad alte velocità sull’asfalto.

Mentre il sole sorge su Palermo, un tratto di asfalto è già stata trasformata in una pista dove l’ennesima corsa di cavalli clandestina è pronta per iniziare. Il mattino presto, con le sue strade tranquille e i negozi chiusi, offre un rifugio dai passanti e, soprattutto, dala polizia.

I cavalli raspano, si muovono nervosamente, spaventati dalle grida degli spettatori e dal suono dei clacson.

Benvenuti in Fast and Furious, in stile siciliano, dove le auto sono i cavalli vengono sfruttati, abusati, drogati, costretti a correre fino allo sfinimento e poi gettati via.

Gli ultimi tre anni hanno visto un drammatico aumento di corse di cavalli clandestine per le strade di Sicilia, secondo la polizia locale. Le corse illegali sono diffuse in tutta l’isola e hanno addirittura propri siti Internet, foto, video su YouTube, Pagine fan su Facebook e canzoni dedicate ai campioni.

 

L’ultimo rapporto della Lega Italiana Anti Vivisezione, una delle più grandi associazioni di protezione degli animali del paese, offre un conteggio truce: nel corso degli ultimi 18 anni nel Sud Italia, la polizia ha fermato 111 gare illegali, confiscato 1.238 cavalli e segnalato 3.344 persone alle Autorità Competenti (46 finora nel 2015). L’operazione di polizia più recente è avvenuta il 22 luglio dello scorso anno, quando le autorità fermarono una corsa alle 7 del mattino in un sobborgo di Palermo. Il giorno seguente, il corpo di un cavallo è stato ritrovato nei pressi dell’autostrada, poche ore dopo è avvenuta un’altra gara illegale nel capoluogo siciliano.

“Purtroppo, le forze di polizia riescono a malapena a graffiare la superficie dell’iceberg delle corse illegali, in questa città che sono viste da molti come una parte normale della vita di tutti i giorni,” Afferma Ciro Troiano, dirigente presso la Lega Anti Vivisezione. “Dal 2013 si è registrato un pericoloso calo di operazioni contro le corse illegali. Tuttavia nel corso dello stesso anno ci fu un massiccio incremento di segnalazioni dei cittadini e di video caricati su YouTube da parte dei partecipanti.”

Gli orari di inizio nelle prime ore del mattino sono intenzionali. “Sono gli orari in cui i poliziotti vanno a casa dopo il turno di notte”, dice Giovanni Guadagna, fondatore di GeaPress, una agenzia di stampa siciliana dedicata alle notizie sulla protezione degli animali.

Un ritardo di alcuni minuti nel rispondere alla chiamata da parte della poliziaCorse di cavalli clandestine è il tempo sufficiente per gli organizzatori per mettere in scena una gara, dove, secondo la polizia, il valore di una singola scommessa varia da 100 a 5.000 euro, con premi fino a 25.000 euro. Gli spettatori in sella a scooter e moto rincorrono i cavalli, li incitano al traguardo suonando i loro clacson e gridando. Le gare si svolgono in salita per evitare lesioni ai cavalli, i quali hanno i nervi mozzati chirurgicamente in modo tale da non sentire dolore correndo ad alte velocità sull’asfalto.

Per anni, le corse di cavalli clandestine sono state un business per l’attività della spietata dell’organizzazione mafiosa siciliana, Cosa Nostra. “Ee’ palese che le corse siano gestite dalla malavita”, afferma il pubblico ministero Amedeo Bertone in un’intervista con il TIME. “Gli individui segnalati alle autorità fanno parte, nella maggior parte dei casi, del sistema criminale. Alcuni hanno precedenti penali per associazione mafiosa. Tuttavia, la corsa non è solo una questione di soldi, si tratta di un hobby per siciliani che hanno sempre avuto un avido interesse in corse di cavalli e scommesse “.

Storicamente, le corse di cavalli sono sempre state lo sport più popolare nell’industria del gioco in Italia. Ma, secondo la Snai, azienda leader del gioco d’azzardo italiano, negli ultimi quattro anni, il 40 per cento delle scuderie legali hanno chiuso. Ex campioni delle corse stati passati dalla gloria della pista all’ombra dell’asfalto – e anche peggio. La mattina del settembre 30 maggio 2012, a Palermo, il corpo di un cavallo è stato rinvenuto sul ciglio della strada in una pozza di sangue, con la testa fracassata . Un biglietto intorno al collo portava il suo nome: It’s a Dream. Il cavallo era il figlio di Varenne, un celebre trottatore. Un’indagine concluse che It’s a Dream era morto in un incidente mentre veniva impegato in una corsa illegale.

Mantenere i cavalli in scuderie legali è costoso – circa 2.000 euro al mese – così i cavalli sono tenuti a buo prezzo in stalle illegali. La polizia stima che, solo a Palermo, ci sarebbero più di 300 stalle sotterranee, di solito sono piccole unità all’interno di garage, nascosti nel labirinto di vicoli e cortili. Le condizioni nelle stalle sono atroci, sono buie e prive di drenaggio; In genere i cavalli sono immobilizzati da corde attaccate agli anelli delle loro imboccature, ancorate alle pareti su ogni lato. Una stalla scoperta l’anno scorso era fornita di una serie di agenti dopanti e di antiinfiammatori, i quali vengono iniettati negli animali per migliorare la loro corsa.

Se la loro vita è terribile, la fine cui vanno in contro questi poveri cavalli è ancora peggiore. Nel 2013, a 5 chilometri dal centro di Palermo, nella campagna Pezzingoli, sono stati trovati i resti carbonizzati di un cavallo. Gli investigatori affermano che fù massacrato dal momento che non poteva più competere.

Ma vi è la possibilità di fare soldi anche dalla morte. Nel mese di marzo 2013, le autorità hanno scoperto un mattatoio illegale a Ballarò a Palermo specializzato in carne di cavallo, una prelibatezza nella zona. Le autorità ritengono che i criminali costringano le imprese locali ad acquistare la carne dei cavalli da corsa per poi commercializzarla. “E’ un business all’interno del business”, dice Troiano. “E io non credo che Ballarò sia un caso isolato. Il rischio per la salute è estremamente grave in quanto le sostanze dopanti iniettate nei cavalli sono altamente nocive per le persone.”

La salute dei cavalli e degli esseri umani è una preoccupazione minore per la mafia. Ma nel buio di ogni notte, proprietari di cavalli e giocatori continuano a prepararsi per la prossima breve ed esplosiva gara, che molto probabilmente si concluderà ancora prima che le Autorità possano efficacemente intervenire.

Fonte: TIME (http://time.com/)