Tra le varie cose che quest’ultima edizione di Fieracavalli ci lascia, ritroviamo anche la splendida notizia dell’unione di FISE e FITETREC-ANTE, collegate e accorpate assieme da un nuovo filo comune: la CIE, ovvero un accordo di congiunzione tra i due enti riconosciuti dal CONI, firmato sabato 7 novembre, proprio durante la fiera di Verona.
A cosa serve la Confederazione Italiana Equestre?
A sancire definitivamente un nuovo rapporto di collaborazione tra FISE e FITETREC-ANTE, per definire una nuova sinergia volta a creare un rinnovato dialogo di cooperazione.
Questo il punto saldo alla base dell’unione, che riguarderà diversi ambiti, come le attività di promozione e organizzazione di eventi in comune, la partecipazione alle gare agonistiche dei rispettivi tesserati e i percorsi agevolati dei quadri tecnici ai rispettivi corsi, con eventuali equiparazioni delle qualifiche tecniche, previo accordo sulle modalità.
Oltre a tutto questo, l’accordo prevede anche il rapporto comune con le assicurazioni e con i Comitati Regionali del CONI, la possibilità di sedi comuni a livello regionale e per finire, i rapporti con tutto il mondo associazionistico sia di promozione, sia di altra natura.
A firmare il protocollo d’intesa, Vittorio Orlandi, presidente FISE, e Alessandro Silvestri, presidente FITETREC-ANTE.
Finalmente!
Ma dovevamo davvero attendere così a lungo per renderci conto che tutto ciò sopra scritto sarebbe diventato necessario? O direi addirittura, di vitale importanza?
Credo di non esagerare nell’usare il termine ‘di vitale importanza’, perchè credo anche che questa cooperazione possa tranquillamente siglare l’inizio di una ‘nuova era’ per l’equitazione italiana, per esempio anche nell’ambito economico!
Questo perchè è chiaro che l’unione fa la forza e credo che anche in questo caso si possa ritenere valida la teoria: unendo i beni, le risorse possono solo aumentare e aumentando le risorse aumentano anche le possibilità di dare forma a cose concrete e ben organizzate, quali per esempio eventi, corsi o gare e questo può senza dubbio essere un aspetto positivo anche per i piccoli centri ippici, per aiutarli a crescere, a valorizzarsi e soprattutto a mettersi ‘in vetrina’.
Accorpando le due federazioni, si va giustamente a equiparare il livello di allievi e di istruttori dell’una e dell’altra federazione.
Per quale motivo poi, un allievo associato FISE non può essere ritenuto abbastanza caratterialmente deciso da affrontare un percorso cross country e viceversa, un allievo associato FITETREC-ANTE non deve essere reputato sufficientemente tecnicamente qualificato per poter partecipare a un Concorso di Salto Ostacoli?
Per come la vedo io, questa ideologia non fa altro che portare alla formazione di istruttori ritenuti di serie A e istruttori ritenuti di serie B, e di conseguenza allievi ritenuti di serie A e allievi ritenuti di serie B, limitando la crescita personale e sportiva degli allievi stessi, che invece affrontando varie discipline, hanno la possibilità di mettersi alla prova e di conoscere, oltre che di capire a fondo per quale disciplina si sentono più o meno, portati.
Tutte le discipline dell’equitazione ci lasciano qualcosa che, nel bene e nel male, ci completano, ci rendono il più possibile dei veri conoscitori dell’arte dell’equitazione stessa -oltre che di noi stessi- e per questo non meritano di essere catalogate o etichettate, o affrontate solo da determinate persone.
Quindi ok, ben venga la CIE, ben venga l’unificazione dell’equitazione anche a livello formale e un dialogo concreto sotto un unico comune denominatore: il cavallo e l’equitazione.
Ci aspettiamo grandi cose dal 2016! 🙂