Torna in sella dopo il coma: quando la passione vince tutto

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Erik Fumi, fantino di 27 anni vittima 5 anni fa di un gravissimo incidente all’Ippodromo Caprilli di Livorno, è tornato a cavallo.

Finito in coma nel 2011 dopo l’incidente che l’ha visto coinvolto, dopo molti anni torna in sella, grazie a due suoi grandi sostenitori e compagni: il padre e il suo cavallo Fire and Ice, regalatogli da un amico.

Da quella terribile caduta non era più salito in sella, se non per rari timidi tentativi, ma ora che si sente bene, niente e nessuno potrà più ostacolare la sua determinazione.

Lo scorso anno Erik si è riaffacciato all’ippica grazie a un amico che gli regalò Fire and Ice – tra l’altro nato proprio nel 2011, anno dell’incidente – e non potendo ancora cavalcare, Fumi decise di investire nella sua passione più grande, facendo l’allenatore, ‘per far vincere almeno altri fantini’, dichiara. E così è stato: varie sono state le occasioni che l’hanno portato a trionfare come preparatore, ma non è bastato perchè comunque mancava un passo da fare, probabilmente il più importante, quello di tornare a cavalcare da protagonista. Condizione difficile da raggiungere sia perché le condizioni fisiche non erano quelle di una volta, sia perché anche la mente, dal giorno dell’incidente, imponeva i suoi freni e questo ci stava, visto che non siamo macchine insensibili.

A dicembre Erik è stato premiato con uno speciale premio durante la cerimonia degli ‘Oscar dello sport 2015’ e poco dopo un mese tornò in sella, salendo su Fire, vincendo resistenze e paure.

‘Con mio padre ho raggiunto Fire and Ice a Rispescia, dove l’ho affidato a un amico di famiglia’ dice.

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‘Il cavallo è sempre nostro, ma l’abbiamo portato là in campagna per fargli fare una vecchiaia felice. Gli voglio bene come a un fratello: è lui che mi ha permesso di diventare allenatore. Ha qualche problema di salute e vado spesso a trovarlo, mi vuole bene. Già avevo provato a salirci, ma essendo lui ancora in corsa, all’epoca era più animoso e carico. Ora che è a riposo e pacato è andata bene. È stata una grande emozione. C’era lì il mio babbo, è stato un attimo. Gli ho detto: “Ora monto, aiutami”, e l’ho fatto per davvero’.

Questo sviluppo diede vita ad un nuovo obiettivo da raggiungere per Erik, pronto per tornare a correre il prima possibile, nonostante tutto e tutti.