Arte: le opere di Boccioni esposte al Mart di Rovereto

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A cento anni dalla morte del genio futurista, il Museo di Arte Moderna (Mart) di Rovereto ospiterà dal 5 novembre 2016 al 17 febbraio 2017 una mostra sulle opere di Umberto Boccioni.

Un’esposizione di circa 150 pezzi tra dipinti, disegni, sculture, incisioni, fotografie, documenti, libri che ripercorrono tutta la vita dell’ artista.

Arriva così nella Città della Quercia il genio di uno dei padri fondatori del Futurismo. Una città che già di suo porta i segni delle avanguardie: non si può certo dimenticare  uno dei maggiori esponenti del Movimento Futurista, ovvero Fortunato Depero, che nel 1957 ha fondato la Casa Futurista a suo nome nel borgo medievale di Rovereto. Un progetto definito dissacrante e profetico, che mirava a distruggere ed abbattere ogni possibile gerarchia nelle arti. Ovviamente, non ci si poteva aspettare altro da un Futurista che una volta aveva dichiarato “Quando vivrò di quello che ho pensato ieri, comincerò ad avere paura di chi mi copia”.

Attualmente, la Casa Futurista di Depero è la seconda sede del Mart.

Ma torniamo a noi: cosa lega Boccioni ai cavalli? Innanzitutto c’è da dire che Boccioni era un grande appassionato di Equitazione e dei cavalli in generale. Non a caso, sono spesso ritratti nelle sue opere. In secondo luogo, la morte. Boccioni è deceduto nel 1916 in seguito ad una caduta da cavallo.

Questa importantissima rassegba avrà il titolo  ”Umberto Boccioni, genio e memoria”, e costituisce un’edizione inedita anche nei confronti della mostra esposta a Palazzo Reale. Sono state lunghe le ricerche per il raggruppamento del materiale prevalentemente d’archivio e semi- sconosciuto. Una serie di scritti e documenti riscoperti da poco nella Biblioteca Civica di Verona e da quell’enorme insieme di disegni esposti soltanto una volta ben 40 anni fa.

Un’impresa quasi titanica, che è stata resa possibile solo dal lavoro di ricerca compiuto dai Musei Civici di Milano e promosso dalla Soprintendenza del Castello Sforzesco. Realizzato in collaborazione con il Museo del Novecento, il Palazzo Reale di Milano, il Mart di Rovereto e la casa editrice Electa, la mostra è stata curata da Francesca Rossi (Castello Sforzesco) con la collaborazione di Agostino Contò (Biblioteca Civica di Verona).

Un lavoro di squadra non indifferente che ha portato un taglio critico nuovo e particolare, in grado di offrire un percorso basato sulle fonti visive, tra quelle che hanno contribuito alla formazione e all’evoluzione dello stile del maestro del Dinamismo Plastico. L’attività artistica di Umberto Boccioni viene così esplorata da ogni angolazione ed in ogni sfumatura a Rovereto, attraverso degli accostamenti con le opere di maestri antichi e contemporanei, alcune delle quali appartenenti alle Collezioni del Mart.

Tra i materiali meno noti, spicca in modo particolare un album di immagini con un vasto repertorio iconografico che porta una nuova luce sulla sua ricerca. L ‘ ”Atlante della memoria” svolge un ruolo centrale in tutta l’esposizione, questo perché alcune delle opere riprodotte nello stesso sono presenti in mostra e creano un ponte tra le più celebri pitture e sculture di Boccioni, anche con quelle provenienti da collezioni e musei internazionali.

Un viaggio imperdibile, di grande emozione, nella scomposizione del colore e della luce; in onore di uno dei grandi maestri dell’arte dei primi del 1900.

 

 

Foto: La città che sale; Umberto Boccioni