Cavalli cervelloni: scienza che passione!

0 di Vi

Durante la fine del 1800, un insegnante di matematica di nome Wilhelm Von Osten viaggiò in tutta la Germania con il suo cavallo intelligente, Hans.

hansClever Hans poteva contare, aiutandosi con gli zoccoli e  riusciva a rispondere a problemi matematici, precisare i nomi e decifrare le date.

Come si può facilmente intuire, Hans fece molto scalpore a quel tempo.
Tuttavia, col tempo, si è scoperto che Hans poteva rispondere a questi quesiti grazie agli aiuti inconsci che gli trasmetteva Wilhelm.

Secondo una recente serie di studi, infatti, sembrerebbe che il proprietario di Hans spostasse o mutasse la sua postura, le sue espressioni facciali e la respirazione. Nel momento in cui Wilhelm appariva rilassato, allora la risposta era quella corretta.

Attraverso una serie di segnali che ci fanno pensare alle partite di briscola con gli amici, possiamo dire che i cavalli sono estremamente intelligenti e che non sarebbe male averli in squadra durante una partitella!

Masaki Tomonaga, Ph.D., professore associato del Primate Research Institute dell’Università di Kyoto Language and Intelligence sezione di Aichi, in Giappone, ha spiegato che “Questa sensibilità a stimoli sociali e/o comportamentali nei cavalli dovrebbe essere esaminata più dal punto di vista della scienza cognitiva comparata contemporanea. Inoltre dobbiamo evitare con cura delle risposte inappropriate … di certo, uno dei modi migliori è quello di utilizzare i sistemi controllati dal computer.”

Come fanno i Cavalli a distinguere le varie e diverse forme e dimensioni?

Tomonaga ed i suoi colleghi hanno utilizzato i computer touch-screen nei test che coinvolgono scimpanzé, così hanno sviluppato un sistema simile da utilizzare per i cavalli.

Così, utilizzando dei monitor touch-screen da 42 pollici, hanno mostrato ai cavalli diverse forme dalle varie dimensioni.
Se il cavallo ha scelto correttamente toccando la scelta giusta con il naso, è stato premiato con una carota, distribuita  automaticamente sotto lo Screen.3

I cavalli hanno, così, imparato a utilizzare lo schermo in modo rapido e, a tutti, sono state presentate diverse combinazioni di lettere (in cui X era sempre la scelta sbagliata) e forme di varie dimensioni.

I cavalli hanno avuto più difficoltà di scimpanzé e gli esseri umani quando si trattava di distinguere tra i cerchi di dimensioni simili. La cosa di ciò, però, potrebbe essere la causa di una vista più limitata.

“Negli studi futuri – ha detto Tomonaga – gli schermi dei computer consentiranno ai ricercatori di ottenere più risultati vicini ‘alla mente’ del cavallo. Questo, ci potrebbe aiutare a vedere quello che il cavallo vede mentre guarda i video.
Il grande vantaggio degli schermi del computer è il controllo assoluto per tutta la durata dell’esperimento.”

I cavalli, come i cani, sono stati in stretta vicinanza, fisica ed emotiva, con gli esseri umani per migliaia di anni. Per tutta la durata di questo periodo sono diventati molto abili a rispondere agli stimoli umani, come Clever Hans ha rivelato e, in tempi più recenti, una ricerca ha suggerito che questi incredibili animali comunichino con noi esseri umani nel momento del bisogno.

Ad esempio, i ricercatori della Università di Kobe, in Giappone, nascosero delle carote in un secchio e poi coprirono il tutto. Successivamente, cinque custodi sono entrati nella stanza e tutti i cavalli andavano da loro a chiedere aiuto per trovare le carote.

In un secondo esperimento, i ricercatori hanno esaminato se i cavalli modificano i loro comportamenti sulla base delle conoscenze dei custodi del cibo nascosto.

Si è scoperto che i comportamenti di segnalazione dei cavalli aumentavano significativamente quando i custodi non avevano visto il nascondiglio del cibo, il che suggerisce che i cavalli probabilmente hanno alta capacità cognitiva sociale che hanno probabilmente sviluppato durante il loro periodo di addomesticamento.

Tutto questo ci fa pensare soltanto ad una cosa: probabilmente i cavalli sono intelligenti e sono in grado di comunicare con noi esseri umani. Dovremmo solo imparare ad ascoltare!

Una ricerca pubblicata nel 2016, per esempio, ha mostrato che i cavalli possono imparare a usare i simboli per comunicare: dopo due settimane di esperimento alcuni cavalli sapevano segnalare se avevano caldo o freddo e se volevano restare con o senza coperta. E, soprattutto, non è stato un caso se i cavalli hanno scelto di rimanere senza una coperta nei giorni di bel tempo, e di tenerla quando il tempo era bagnato, ventoso e freddo.

“Per la maggior parte della storia della addomesticazione del cavallo, abbiamo ipotizzato che le comunicazioni tra gli esseri umani ed i cavalli erano unidirezionali.

Ma lo sono davvero? Secondo quanto riportato da questi esperimenti, i cavalli obbediscono così come possono comunicare con noi.
La comunicazione, quindi, potrebbe essere a due sensi… e potrebbe essere una strada ancora tutta da scoprire!

Foto//Fonte: healthypets.mercola