Che futuro ci sarà per il Salto Ostacoli? Parlano Kevin Staut e Steve Guerdat

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A parlare del futuro della disciplina sono due preoccupatissimi Kevin Staut e Steve Guerdat.

Mentre Jan Tops ed il Presidente della FEI, Ingmar de Vos, presenteranno la nuova stagione di Longines Global Champions Tour e la sua nuova squadra della Champions League il prossimo martedì a Valkenswaard, la Federazione Europea e alcuni cavalieri si stanno mobilitando.

Nella giornata di martedì, a Berna, ci sarà infatti un incontro molto importante a cui ne seguirà un secondo a Losanna, in programma per il 20 marzo.

Cosa sta succedendo? Sostanzialmente, potremmo dire che la stagione 2017 non è ancora iniziata… mentre le polemiche e le preoccupazioni sono già a metà strada.

La FEI ha deciso di limitare le paycard ai comitati organizzatori, riducendo dal 30% al 20% gli inviti ai CSI5* dei cavalieri fuori dalla classifica mondiale.
D’altro canto il LGCT aumenta dal 30% al 60% gli inviti, perché solo i primi 15 e non più i primi 30 della ranking potranno prenderne parte.

Di conseguenza, a questo circuito potranno prendere 4 cavalieri del paese ospitante + una wild-card FEI. Gli altri, dovranno far parte di una delle squadre della League.

Questo significa che solo 20 cavalieri su 50 dovranno pagare direttamente o indirettamente per poter scendere in campo.

Che cosa sta succedendo? E’ lecito iniziare a farsi delle domande, soprattutto se teniamo conto della battaglia più o meno silenziosa che era in corso tra FEI e Jan Tops. Come mai la Federazione Internazionale è diventata così permissiva? Cosa accadrà in futuro?

Nella mattinata di domenica, gli inviati del giornale francese L’Eperon hanno avuto occasione di rivolgere qualche domanda a due fuoriclasse della disciplina: Kevin Staut e Steve Guerdat.

“Jan Tops ha proposto una buona formula, ha un ottimo prodotto ed è normale che vada avanti. Il problema è che la FEI non gioca il suo ruolo di arbitro. Il Global diventerà sempre più settario, sarà sempre più difficile passare la selezione che non sarà basata sulle prestazioni in campo. Oggi passiamo dai 30 ai 15 migliori al mondo, e, alla fine, si rischia che a partecipare in futuro saranno solo coloro che fanno parte delle squadre. Jan ha avanzato lo sport, ma la FEI non protegge lo sport!”

“E’ un peccato, perché il circuito di Nations Cup rimane l’evento più atteso. Tutti i cavalieri, i proprietari e anche il pubblico attende con ansia le varie tappe. Certo, è abbastanza facile per la FEI per cercare di proteggere questa sua serie, eppure… invece di difenderli li sta uccidendo!”

Come farà la ranking mondiale a rimanere un indicatore affidabile, se l’accesso ai 5* diventerà sempre più difficile?

“Il problema è regolarsi e trovare un accordo comune! Hanno avuto luogo numerose discussioni con la FEI, ma purtroppo non siamo stati ascoltati. Abbiamo cercato di proteggere l’integrità del nostro sport, ma non ci vogliono sentire. Non vedo nessuna logica in tutto questo, troppe domande non hanno una risposta. Siamo giunti ad un vero e proprio scontro e mi dispiace che siamo giunti a questo punto.
Quanto si sarà in grado di resistere? Steve e io siamo stati tra i pochi a prendere una posizione. Temo che saremo gli unici, in futuro, a lottare per il nostro sport.
Il problema sono i regolamenti passati e che i cavalieri non hanno potuto consultare prima, L’informazione che manca, ed una Federazione che si nasconde dietro la frase “I cavalieri non hanno reagito”.

Come ci si può lamentare, se non si sanno le cose, se non si viene mai avvisati?
C’è un divario, non più una Federazione unita ai cavalieri.

Bisogna risolvere questa situazione, ritrovare un’omogeneità tra Federazione e professionisti sperando di riuscire a trovare un accordo, perché non si tratta solo di cavalieri ed eventi, ma di sport.

Uno sport seguito da tantissime persone e ricco di sacrifici e di duro lavoro.
La FEI non può permettersi di agire in modo indipendente senza consultare coloro che sono coinvolti e che sono le fondamenta della disciplina.

Fonte//Foto: L’Eperon.fr