FEI Sports Forum 2017: pagare? Non pagare? Cosa pagare? Questo è il dilemma!

La proposta sarebbe quella di metterle tutte al pari, oppure mettere un tetto di spesa massimo.
Ovviamente, ai cavalieri non sta bene e minacciano di abbandonare i circuiti internazionali per tornare a fare i nazionali nell’eventualità in cui i costi siano troppo alti. In effetti, non avrebbero tutti i torti.

Come è stato fatto notare, ci sono scuderie e comitati che organizzano concorsi perfetti, indipendentemente dal fatto che siano nazionali o internazionali. Quindi, perché spendere tantissimo, quando si potrebbe spendere meno in un nazionale fatto bene?

Eleonora Ottaviani, Presidente dell’International Jumping Riders Club, ha detto a John Madden che in Europa non vogliamo assolutamente il sistema di iscrizioni che viene utilizzato oltreoceano: ovvero, il fatto che la quota di iscrizione sia impostata su una percentuale del premio che può essere vinta per categoria.

Si può dire che la sessione sia stata un po’ confusionaria: tante erano le cose da dire e altrettante le cose che non si sono riuscite a confrontare.

In toni erano accesi in pressoché ogni punto e, quando si è passati a discutere sul sistema a inviti e sul Global Champions Tour, l’atmosfera era davvero tesa. Perché il Global può autogestirsi? “Se siamo d’accordo su di una persona, domani potrei venire a proporre un tour, o una serie a squadre per far sì che questa persona scenda in campo” ha detto un piccato Stephan Conter, tra l’ironico e lo scettico. “Se la proposta fosse ben fatta e in accordo con i regolamenti FEI, sì” è stata la risposta del Presidente della FEI.

Regole che esistevano ma che non venivano applicate, discussioni senza capo né coda che hanno portato alla conclusione questa seconda giornata.
Tanti sono gli interrogativi rimasti in sospeso, e altrettanti i dubbi sul futuro di questo sport.

Sembra, infatti, che si stia guardando più i portafogli che il benessere dei cavalli, lo sport e le possibilità degli atleti. Parliamo di persone che non investono solo tutto quello che sono, ma anche tutto quello che hanno per inseguire un sogno e una passione.
Parliamo di cavalieri che hanno fatto sacrifici enormi per arrivare dive sono. E’ giusto limitarli aumentando le iscrizioni? E’ giusto limitare le loro capacità in base alle loro possibilità economiche? E’ giusto suddividere gli eventi a 2/3/5* in base alla ranking?

E’ giusto togliere il sistema a inviti? E’ giusto cambiare così tante cose in un futuro non troppo immediato e con così tante opinioni contrastanti? Cavalieri che si appoggiano tra di loro, organizzatori divisi tra il loro interesse e la comprensione per i veri protagonisti della disciplina… nulla è chiaro.

Ci si potrebbe dilungare per ore a scrivere passo per passo quello di cui si è parlato in questi due giorni di Forum, ma sarebbe una perdita di tempo. Il Forum è stato solo la prima fiamma di un vero e proprio incendio che si scatenerà sempre più: ci sono troppe opinioni contrastanti, la Federazione non è unita, non sono più chiare le strade che bisognerebbe percorrere per il bene dei cavalli, dello sport. Ci saranno altre discussioni più o meno ufficiali, e la cosa che preoccupa principalmente è la visione diversa di questo mondo che tutti sembrano avere.

Non si potrà mai andare d’accordo al 100%, ma dobbiamo ricordare il perché siamo qui: per amore dello sport, per lo spettacolo di alto livello, per ammirare delle persone che si sono fatte strada negli anni fino alla cima della classifica.
Siamo qui per i sogni, per gli ideali, per la passione che abbiamo… non per denaro. Se fosse così, sarebbe qualcosa di davvero penoso, perché andrebbe contro tutta la storia di questo meraviglioso sport.