Kevin Thornton reagisce alla decisione finale del Tribunale della FEI

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Kevin Thornton reagisce alla decisione presa dal Tribunale della FEI riguardo a quanto accaduto a Flogas Sunset Cruise.

La FEI ha riconosciuto l’atleta colpevole di aver abusato del suo cavallo e lo dichiara sospeso dalle competizioni per quattro mesi dalla data della decisione.

Il cavaliere, però, reagisce negando ancora una volta la sua colpevolezza.
Thornton dichiara inoltre di non voler impugnare alcuna decisione presa dal Tribunale a causa dei costi troppo alti e del troppo tempo che si andrebbe a perdere.

Poiché l’autopsia non ha confermato la causa della morte, il Tribunale della FEI ha chiarito che non stava decidendo sulla potenziale responsabilità del signor Thornton per la tragica morte del cavallo.

Il cavaliere di 28 anni ha dichiarato di essere “deluso” della decisione perché sa che non vi sono prove fisiche di abusi dopo l’autopsia. “L’autopsia era inconcludente. Non c’erano segni di sudore sul cavallo, non c’erano segni dal bastone o dagli speroni o altro“, ha detto.

L’autopsia di Flogas Sunset Cruise ha mostrato di avere “la presenza di circa 10 macchie rosse diffuse localmente nei muscoli della spalla destra: emorragia muscolare moderata e moderata“, ma non sulla sua pelle che indicherebbe un uso eccessivo della frusta.
I veterinari che hanno studiato il caso non hanno potuto dire se i segni rossi nei muscoli fossero stati causati dall’uso eccessivo di una frusta.

Thornton ha dichiarato che le stesse testimonianze contro di lui si erano rivelate contraddittorie e confuse.

Le affermazioni dei testimoni non erano così coerenti. Tutti hanno detto che ho colpito il cavallo, ma nessuno ha specificato il numero di percosse o il dove e come. Tutti sono stati influenzati dai media e dall’esposizione del fatto fin dall’inizio. Quindi, dal primo giorno, tutti avevano già pensato a cosa potesse essere accaduto senza averlo visto davvero. È difficile da accettare“, ha detto il cavaliere.

Poi ha aggiunto che rispetta la FEI per il loro impegno a proteggere il benessere dei cavalli e per indagare sui potenziali casi di abuso di cavalli, ma ritiene che del suo caso specifico sia stato fatto un esempio.

Mi sento come quando non c’è prova. Non puoi credere a quello che la gente dice o che cosa di vedere o di aver visto, perché non c’era alcuna prova reale
La decisione può essere impugnata dinanzi al Tribunale Arbitrale dello Sport entro 21 giorni dalla data di notifica (6 giugno 2017).

Thornton, che ha sede a Peer, in Belgio, ha detto che seguirà la sua sospensione ed è ansioso di tornare a competere di nuovo.

Tutti i miei proprietari mi sostengono pienamente e ho contattato tutti subito. Per loro non è un problema. Ho i cavalli nella mia scuderia e continueranno a lavorare per questi quattro mesi. Dopodiché sarò pronto a tornare in gara“.

 

Foto/Fonte: equnews