Jumping Verona: tre uomini d’oro in campo

0 di Vi

Jumping Verona: tre uomini d’oro in campo.

Sono tre i cavalieri che hanno già provato la sensazione unica di vincere a Verona la tappa della Longines FEI Jumping World Cup™ e che quest’anno ci riprovano.

Si tratta del francese Simon Delestre, dell’irlandese Bertram Allen e dell’egiziano Abdel Said.

Il francese Simon Delestre, 37 anni, è da anni nel gotha dell’equitazione, un campione capace di vincere concorsi in ogni parte del mondo e anche in Italia non si è fatto mancare niente.
Nel 2017 ha vinto la tappa romana del Longines Global Champions Tour, ma già nel 2015 aveva disegnato due netti da favola a Verona vincendo al barrage in sella a Hermes Ryan.

L’irlandese Bertram Allen ha ‘sbancato’ Verona conquistando la tappa italiana di Coppa del Mondo nel 2014 ad appena 19 anni, il più giovane di sempre.
Anche lui è sulla strada di Delestre, ha già piazzato colpi da maestro in prestigiosi concorsi e nel 2017 il capolavoro con la vittoria agli europei a squadre a Goteborg.

L’impresa del ‘ragazzino’ irlandese strappò applausi e ammirazione dal pubblico veronese, tanti come quelli raccolti nel 2016 dall’egiziano Said Abdel. Il successo inatteso è scritto nella storia della tappa italiana della Longines FEI Jumping World Cup™.

La vittoria di Abdel Said è stata una novità assoluta costruita con coraggio e sacrifici: Said, che a gennaio di quest’anno ha vinto una prova di coppa del mondo a Abu Dhabi, per coronare il suo sogno si è trasferito in Belgio quando aveva appena 11 anni (oggi ne ha 29), entrando nella scuderia di Jan Tops, ma poi a 21 anni mettendosi in proprio.

“Verona 2016 è stata la mia prima vittoria in Coppa del Mondo – ricorda Abdel Said – una sensazione indescrivibile. Gareggiavo con una wild card della FEI che ringrazierò perché in questo modo mi ha aperto un mondo nuovo. Torno in Italia e a Verona in particolare, dove ho sempre trovato delle persone disponibilissime ad ascoltare le esigenze di noi cavalieri. E poi lo chef de piste Uliano Vezzani. Lui è incredibile, professionalmente ma anche per le sue straordinarie doti umane. Quando c’è lui a tracciare i percorsi mi va sempre molto bene… dovrei portarlo sempre con me”.

 

 

 

 

 

 

 

 

fonte: Jumping Verona