“Ho disegnato campi gare in tutto il mondo, conosco impianti a memoria ma per me è sempre come la prima volta e lo sarà anche a Verona 2018.“
A tracciare i percorsi del CSI5*-W di Verona, terza tappa della Longines FEI Jumping World CupTM 2018 è un esuberante emiliano di 61 anni con la passione per i cavalli sin da bambino e mai sbiadita da incertezze.
Uliano Vezzani è da tantissime stagioni tra i migliori chef de piste al mondo.
Sicuramente su un ipotetico podio un posto non glielo toglie nessuno.
Il Padiglione 8 di Verona è un impianto indoor con un terreno che conosce come le sue tasche eppure Vezzani non da niente di scontato. “Ho disegnato campi gare in tutto il mondo, conosco impianti a memoria ma per me è sempre come la prima volta e lo sarà anche a Verona 2018. L’importante è mettere sempre un pizzico di novità, in uno sport che si evolve velocemente a livello tecnico e nel quale il pubblico e i cavalieri cercano motivi per emozionarsi”.
Se Vezzani è diventato un big lo deve sicuramente a una professionalità acquisita da maestri con i quali ha avuto la fortuna di lavorare e rubare con gli occhi i segreti del mestiere; Marcello Mastronardi su tutti.
Ma pure per la straordinaria capacità di porsi come primo obiettivo la sicurezza del cavallo e del cavaliere. “Non disegno mai un percorso senza prima aver ascoltato cavalieri e amazzoni. Con loro mi piace il confronto, le idee che possono emergere nel corso di una sana discussione. Ovvio che l’ultima parola spetta a me, ma sono orgoglioso del rapporto che ho con i protagonisti. Io voglio bene a loro e penso che pure loro ne vogliano a me. Non ci siamo mai traditi. Mi piace ricordare un fatto che mi è accaduto. A Bordeaux, dopo un Gran Premio, mi si avvicina Chistian Ahlmann e mi chiede perché, secondo me, lui e il suo cavallo avevano commesso quell’errore alla gabbia. Gli esposi la mia versione e lui mi rispose con un sorriso e un convinto ok. Mi basta questo per sentirmi felice e al posto giusto”.
Chef de piste non per caso, ma come ragione di vita.
fonte: JV/foto: wosj