Grande novità per la veterinaria: prima tomografia a emissione di positroni effettuata su un cavallo in piedi

0 di Vi

Grande novità per la veterinaria: prima tomografia a emissione di positroni effettuata su un cavallo in piedi.

Questa nuova modalità di effettuare una PET (Positron Emission Tomography) è stata testata alla UC Davis School of Veterinary Medicine.

La PET è una tecnica di imaging diagnostico che comporta la somministrazione per via endovenosa di una sostanza normalmente presente nell’organismo marcata con una molecola radioattiva, rilevata dal tomografo PET.

Per questo studio è stato utilizzato uno scanner πPET della “Brain Biosciences” di Rockville, Maryland, dispositivo originariamente progettato per lo studio del cervello umano.

Le immagini PET vengono catturate utilizzando dei rilevatori disposti ad anello. In questa nuova procedura, lo zoccolo del cavallo, che non subisce un’anestesia totale, viene posizionato al centro dell’anello; il quale si posiziona in basso, sul terreno, per consentire al cavallo di inserire e togliere la gamba dallo strumento.

La società ha assemblato questo prototipo adattando una macchina pre-esistente ma, nel frattempo due ricercatori della “Brain Biosciences” David Beylin e Pavel Stepanov stanno lavorando per costruire uno scanner ad hoc.

L’idea è quella di usare lo stesso anello di rivelatori presente nello scanner πPET e di posizionarlo orizzontalmente sul terreno mettendolo in una sorta di guscio protettivo basso. Questo consentirà di effettuare l’imaging del piede ma, allo stesso tempo, permetterà di avere un anello basso e facilmente accessibile per consentire al cavallo di entrare ed uscire con sicurezza dallo scanner.

La possibilità di eseguire una PET sui cavalli in piedi aprirà la strada a molte novità come il poter seguire ogni passo della guarigione da un infortunio ed il prevenire delle lesioni o il loro aggravarsi.

Il non rendere necessaria l’anestesia totale, inoltre, dovrebbe rendere accessibile la PET ad un maggior numero di cavalli, primi tra tutti quelli soggetti a laminite, spesso non idonei all’anestesia.

Oltre 15 anni fa l’introduzione della Risonanza Magnetica (MRI) aveva aperto nuove strade per un imaging diagnostico per equini sempre più accurato ed avanzato. Ora, questo nuovo modo di effettuare una PET permetterà un notevole avanzamento per la valutazione dei casi di zoppia nei cavalli.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

foto/fonte: horsetalk