Torino: bambini maltrattati al centro di Ippoterapia

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Per un gruppo di bambini, l’ippoterapia doveva essere un aiuto, un modo per superare alcune difficoltà di comunicazione e interazione con i compagni.

Invece, quella che doveva essere un’esperienza da ricordare si è tramutata in un terribile incubo che ha segnato per sempre le vite di alcuni di questi bambini.

I maltrattamenti, secondo quanto riportato dalle testimonianze, si sono consumati in una struttura situata nella zona di Monte San Giorgio, a Piossasco dal 2012 al 2016.

Il gestore della scuderia dove si sarebbero consumati questi abusi, ha sempre negato la sua colpevolezza. Purtroppo per lui, però, le testimonianze si sono rivelate tutte a suo sfavore e, l’uomo, rischia ora sei anni di reclusione.

La vicenda, che aveva suscitato un grande interesse mediatico anche negli anni scorsi grazie al programma TV “Chi l’ha visto?”, ha dei retroscena davvero terribili.

Bambini presi a frustate, altri a cui era stata tappata la bocca con dello scotch o lasciati sotto il sole per ore, senza riparo né acqua per scontare una presunta punizione sono solo alcune delle numerose e atroci testimonianze riportate in aula. A queste, infatti, si aggiungono il bambino che si era perso nei boschi, ritrovato poi dalla polizia locale dopo ore ma di cui non era stata denunciata la scomparsa ed un altro che era stato prima picchiato e poi abbandonato in mezzo a un campo lontano dalla scuderia.

Ad aggravare questo quadro già critico la giovanissima età dei bambini: quasi tutti di età inferiore agli otto anni.

Una vicenda grave, che porta a chiederci dove stia l’umanità in persone che si permettono di alzare le mani o di abusare del loro potere su bambini disabili, che vengono portati in determinate strutture per seguire delle attività che dovrebbero aiutarli a superare alcune delle loro difficoltà.

Com’è possibile che al mondo d’oggi sia ancora possibile trovarci davanti a simili episodi? Come si può pensare anche solo lontanamente di avere fiducia nel genere umano, se fatti di questo tipo continuano ad accadere?

fonte: Torino repubblica