Giudice si commuove davanti alle foto di cavalli maltrattati e respinge il ricorso dell’allevatore

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 3 asini, 4 cani e 25 cavalli erano stati lasciati in condizioni disumane, senza cibo né acqua.

Il loro proprietario, un allevatore del Canavese che era stato condannato nel 2018 ad un anno di reclusione dalla Corte d’Appello di Torino, ha recentemente visto respingere il proprio ricorso.

L’uomo era stato condannato per aver causato la morte di un puledro e maltrattato circa una trentina di animali tra cani, asini e cavalli.

Questa tragica situazione era stata scoperta nel dicembre 2012 grazie alla segnalazione presentata in Procura a Torino, da parte di un agente delle guardie zoofile che aveva appunto segnalato la morte di un magrissimo puledro. L’uomo aveva denunciato le critiche condizioni igieniche e alimentari degli altri animali, motivo per cui le autorità avevano subito optato per il sequestro di quelli presenti nella struttura di proprietà dell’uomo.

Dopo una prima pena di 1 anno, 1 mese e 10 giorni di carcere, era seguita nel 2018 quella definitiva di un anno. L’uomo, però, aveva presentato ricorso. I giudici della Cassazione hanno recentemente confermato il verdetto pronunciato alla fine del processo di secondo grado, sottolineando nuovamente la gravità delle terribili condizioni in cui gli animali erano costretti a vivere.

Equidi e canidi si trovavano in una situazione talmente insostenibile, che alcuni di loro erano vicinissimi al morire di stenti: secondo il giudice, era impossibile rimanere indifferenti davanti alle foto che ritraevano i poveri soggetti al momento della segnalazione. Per questo motivo, l’evidenza ha avuto la meglio e l’uomo ha perso il suo ricorso.

Ora, possiamo solo sperare che questi animali riescano a rimettersi in sesto e a trovare una casa adatta a loro e alle loro esigenze; augurandoci che non debbano mai più patire il freddo, la fame, la sete e delle terribili condizioni igieniche.

 

fonte: Torino corriere