Sterco di cavallo usato per alimentare le giornate di gara ad Helsinki

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Cacca di cavallo: ecco cosa ha dato, e da cinque anni da, energia elettrica all’intero Helsinki International Horse Show, inclusa la categoria qualificante per la Coppa del Mondo.

Le oltre 100 tonnellate di letame raccolte dai cavalli partecipanti hanno generato oltre 150 megawatt/ora di energia.

Cioè abbastanza da alimentare l’intero evento con riscaldamento ed illuminazione inclusi, e con addirittura un eccesso di energia che è stato riversato nel sistema elettrico nazionale per dare energia a case locali.

Il sistema letame-energia ha un potenziale immenso per i Paesi densamente popolati, ed ha dimostrato che soluzioni fuori dal comune sono ciò che serve se decidiamo di prendere le distanze dalla nostra dipendenza dai combustibili fossili” ha raccontato Anssi Paalanen, vicepresidente della Fortum HorsePower, società specializzata nel creare elettricità, produrre calore e riciclare rifiuti.

“Con appena 0.2 decilitri di letame equino si può caricare un telefono e lo sterco prodotto quotidianamente da due cavalli può produrre energia per sostentare una casa familiare per un anno.”

Il sistema a sterco fornisce anche un modo di gestire lo smaltimento del letame in un Paese che ha controlli molto severi sull’uso del letame come fertilizzante.

Fortum fornisce alle scuderie le lettiere per cavalli fatti di scarti di legno sostenibili ed il letame raccolto viene consegnato a diversi impianti finlandesi che lo usano per produrre energia, per un totale di 70.000 tonnellate raccolte dal 2015 ad oggi.

Ingmar De Vos, presidente FEI, racconta che “Questo sistema dimostra come le idee per energia alternativa possano sorgere dai posti più insoliti. Le iniziative messe in atto a Helsinki rappresentano un contributo importante non solo per il valore che danno allo sport, ma anche per le ampie implicazioni che hanno per le comunità locali. Dimostrano chiaramente che la comunità equestre prende molto seriamente la sua responsabilità nel proteggere l’ambiente.

Foto: pixabay.com