IJRC: il doping involontario dato da contaminazione resta un grande problema per i cavalieri

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Quest’anno il regolamento FEI-Anti Doping per atleti (ADRHA), il regolamento FEI-Anti Doping per cavalli ed il regolamento sui farmaci a medicazione controllata (EADCMR) saranno sottoposti a una revisione completa in linea con l’introduzione del nuovo codice WADA in vigore il 1° gennaio 2021.

L’EADCMR sarà obbligatorio per garantire che la FEI rimanga conforme al WADA. La FEI, inoltre, ha la possibilità di adattare le regole proposte agli sport equestri. Per questo motivo è stato inviato un sondaggio a tutte le Federazioni Nazionali (NF) e agli atleti per chiedere le loro opinioni.

Si tratta di una grande opportunità per semplificare il complesso sistema di regole e l’enorme elenco di sostanze dopanti attualmente in vigore.

I cavalieri sanno benissimo che non è possibile chiedere alla Fei di modificare gli aspetti legali che non sono sotto il suo diretto controllo, però possono chiedere di migliorare le condizioni che li tutelino nel miglior modo possibile. Gli atleti hanno chiaramente sottolineato come il rischio di contaminazione e la mancanza di sicurezza al riguardo causino notti insonni e, peggio ancora, enormi danni sia economici che lavorativi. I cavalieri vivono fondamentalmente nella paura che un grande risultato venga offuscato da un test antidroga positivo che, dopo un lungo e arduo processo, si dimostra poi essere un caso di doping involontario dato da contaminazione.

La contaminazione può avere origini diverse: dall’ambiente ad altri animali o persone. Per questo motivo gli atleti si sentono insicuri: a regole antidoping sempre più severe non corrisponde una equa restrizione nel controllo delle scuderie, per cui il rischio di doping involontario dato da contaminazione rimane altissimo.

L’IJRC chiede quindi che venga trovata una soluzione sia per diminuire il rischio di contaminazione che per portare tranquillità nei cavalieri.

In caso di contaminazione e doping non volontario, infatti, se il cavaliere venisse definito innocente dal Tribunale Federale, non dovrebbe subire conseguenze negative sul lavoro o vedersi togliere punti e premi vinti in gara.