Il 7 giugno scorso, la FISE ha richiesto al Ministero della Salute una revisione del Decreto Ministeriale del 2016 in base alla nuova normativa europea e al tempo trascorso. In risposta, il 10 settembre, il Ministero ha emanato un nuovo documento che sostituisce il precedente decreto sulle procedure operative per il controllo e la sorveglianza dell’Anemia Infettiva Equina (AIE), con l’obiettivo di limitare la diffusione del virus e garantire la sicurezza sanitaria durante gli scambi nazionali e internazionali.
L’AIE è una malattia virale trasmessa da insetti ematofagi che colpisce cavalli, asini e muli. Il nuovo regolamento europeo classifica l’AIE tra le malattie di categoria D ed E, richiedendo rigidi controlli. Gli equini positivi devono essere isolati e, se confermata l’infezione, abbattuti. Nel periodo di applicazione del precedente Piano di sorveglianza (dal 2016), il Ministero ha rilevato un rischio persistente per alcuni allevamenti, giustificando l’adozione di nuove procedure tecniche.
Il documento distingue tra stabilimenti ad alto rischio (orientamenti equestri/diporto e carne) e a basso rischio (indirizzo ippico/sportivo). Gli equidi ad alto rischio devono essere controllati annualmente, mentre quelli a basso rischio ogni tre anni. I prelievi diagnostici sono affidati ai servizi veterinari, e i campioni positivi saranno confermati dal Centro di Referenza Nazionale per l’AIE.