Da quanto emerge da una intervista dal NZ Herald, veniamo messi al corrente del fatto che il neozelandese 54enne Andrew Nicholson, uno dei più forti cavalieri al mondo (l’elenco dei suoi risultati fa venire la pelle d’oca dalla meraviglia), è già tornato in sella e sta lavorando per ricominciare con i concorsi al più presto. E con tutta probabilità, sarà presente a Badminton a Maggio.
Lo scorso agosto Andrew era caduto sull’ultimo salto del completo di Gatcombe, Festival of British Eventing e si era rialzato dolorante, aveva verificato le condizioni del cavallo, e si era diretto verso il suo van per montare un altro cavallo. Senza ombra di dubbio, non aveva la benché minima idea di quello che era il danno riportato dalla caduta: gli si era frantumata una vertebra cervicale.
E’ bastata una TAC per capire che la situazione era tutt’altro che rosea, e Andrew era stato sottoposto ad un intervento di 8 ore per ridurre la frattura e salvarlo dalla tetraplegia. Intervento la cui riuscita, cita lo stesso chirurgo Jeremy Reynolds, è paragonabile alla vittoria della lotteria con un solo biglietto comprato per caso. Sfumava così, la sua già discussa partecipazione alle Olimpiadi di Rio 2016.
A due mesi dall’intervento, il cavaliere camminava già senza aiuti e ora è già toenato in sella. Se la visita di controllo andrà bene, Nicholson sarà di nuovo in gara in aprile.
“Montare a cavallo non è un problema. Il dilemma è una eventuale caduta. Non monto così tanti cavalli come prima, ne ho ancora 15 sui 30 di prima e ne monto circa 8 al giorno, in piano e qualche salto“.
Cillnabradden Evo, Quimbo e Mr Cruise Control non sono più a suo “carico”, mentre monta ancora Nereo e Avebury e Jet Set.
“Se ce la farò, sarà una notevole soddisfazione. Devo ancora esercitarmi in cross, ma questo periodo è troppo piovoso. Potrei anche non trovarmi in campagna, ma per ora quello che faccio a casa non mi preoccupa minimamente. Ovviamente inizierò dalle competizioni più piccole per prendere confidenza.”
Andrew sta facendo un lavoro di riabilitazione con Don Gatherer, un fisioterapista di eccellenza: ha lavorato con i più famosi fantini, il team olimpico del 1980, piloti di F1, pugili, la squadra di rugby dei Lions, sciatori e sportivi.
Se per il fisico, Andrew, ha bisogno di un supporto esterno, per quanto riguarda la sua determinazione psicologica non ci sono mai stati dubbi e ogni minimo miglioramento è un successo.
“Quando fai le cose per te stesso, non hai bisogno di alcuna motivazione. Ti senti bene anche solo ad andare a galoppare con il freddo e il vento che ulula”.
E noi siamo certi che, con questo spirito, non passerà troppo tempo che lo ritroveremo sicuramente a dare filo da torcere agli avversari in campo gara.