Sta per avere inizio l’attesa edizione 2017 di Jumping Verona: tra polemiche e novità, andiamo a guardare nel dettaglio tutte le sfumature della 119^ Fieracavalli Verona.
Dopo aver visto nel dettaglio tutti i vincitori delle scorse edizioni ed i profili dei cavalieri presenti, andiamo a vedere l’Alfabeto di Jumping Verona!
L’Alfabeto in questione ritrae dalla A alla Z tutti i dettagli e le parole chiave di questa edizione 2017.
A come Azzurri. Questa la rosa dei cavalieri italiani iscritti al Jumping Verona. Roberto Arioldi (CT della nazionale più che mai in sella che ha ‘guadagnato’ sul campo il lasciapassare per il CSI5*-W), Emilio Bicocchi (miglior piazzamento nello scorso anno, sesto posto), Filippo Maria Bologni, Piergiorgio Bucci, Mirco Casadei, Alessia Costalla, Lorenzo De Luca, Massimiliano Ferrario, Juan Carlos Garcia, Emanuele Gaudiano, Giulia Martinengo Marquet, Luca Marziani, Pierluigi Polesello, Michele Previtali, Alberto Zorzi.
B come Beneficenza. È l’obiettivo che si prefigge la Nazionale Equitazione Sport e Salute che il 28 ottobre alle 18.30 scende in campo per sensibilizzare la grande platea verso l’insidiosa malattia del Morbo di Chron. Le squadre in campo saranno capitanate dall’ex calciatore Paolo Negro e dal cavaliere Luca Marziani. La partita al Padiglione 5.
C come Cavalli. A Fieracavalli quest’anno ce ne sono 3.000, di sessanta differenti razze. Circa settecento sono quelli che partecipano alle gare di Jumping Verona, scuderizzati nei due padiglioni che sono il quartier generale dell’evento. Al CSI5*-W Longines FEI World CupTM partecipano 120 cavalli in rappresentanza di diciassette nazioni.
D come Diciassette. Le edizioni di FEI World CupTM a Verona. La prima nel 2001. Il circuito mondiale ha debuttato nella città scaligera con in attivo già otto edizioni italiane disputate a Milano (Palasport San Siro), Birago e Bologna (Palasport Casalecchio).
E come Event Director. Il ruolo che quest’anno riveste per la tappa italiana, Marco Danese, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo per la sua professionalità e dal 2010 Direttore Sportivo del Longines Global Champions Tour. Per Danese si tratta di un ritorno a Verona dopo aver contribuito alla crescita dell’evento dal 2000 al 2007.
F come FISE. Non solo gare di altissimo livello internazionale, ma anche una vasta serie di appuntamenti che vedono i giovanissimi protagonisti e che hanno un ruolo di rilievo nel palinsesto di Jumping Verona. Sono gli appuntamenti che la FISE tradizionalmente organizza per le nuove leve. Tra queste il Gran Premio delle Regioni giunto alla sua 42^ edizione!
G come Gran Premio. Il Gran Premio è in ogni concorso ippico la più prestigiosa e attesa tra le gare individuali. Se più concorrenti chiudono il percorso base con le stesse penalità, di solito zero, ci si gioca il successo con la disputa di un altro percorso, più breve, il barrage. Qui oltre agli errori il risultato si decide anche in base al tempo impiegato.
H come Horse Welfare. In tutta Fieracavalli la tutela del benessere dei cavalli è in primo piano e nelle scuderie di Jumping Verona in particolare ogni minimo particolare (dalla copertura della pavimentazione, al servizio di assistenza veterinaria, dai box alla fornitura di mangimi e foraggi) è studiato in ogni minimo particolare. Dal 2014 Fieracavalli affida a Progetto Islander l’incarico di Commissione Etica a tutela degli animali presenti in fiera.
I come Irlandese. La nazionalità del cavaliere più giovane vincitore del Jumping Verona. Lui è Bertan Allen, che a 19 anni conquista il successo nel 2014 in sella alla sua strepitosa grigia Molly Malone V. In quell’anno Piergiorgio Bucci con due netti, ma un tempo superiore, chiude il Gran Premio al quinto posto con Casallo Z.
L come Leader. In questa edizione l’Italia ne schiera due. Lorenzo De Luca e Alberto Zorzi. Una stagione fenomenale per i due cavalieri azzurri. Vincitori e piazzati sul podio in diversi concorsi internazionali, trionfatori di tappe del Longines Global Champions Tour e protagonisti assoluti insieme a Piergiorgio Bucci e Bruno Chimirri, nel riportare in Italia, dopo 32 anni, la Coppa delle Nazioni nel magico ovale di Piazza di Siena a Roma.
M come Macken. Eddie Macken, cavaliere irlandese, è stato il primo vincitore in assoluto di una tappa di Coppa del Mondo disputata in Italia. E’ accaduto nel 1983 a Milano e Macken ha trionfato in sella a El Paso.
N come Novità. La quattro giorni di Verona ne offre per tutti i palati, per i giovani e meno giovani, in particolare per i bambini con i sempre amati pony, ma tra le novità un programma speciale per il dressage. Le due esibizioni in programma accompagnate dalla musica, vedranno come protagonista l’azzurra Valentina Truppa, la regina di questa specialità. A Verona darà l’addio alle gare il suo splendido Chablis.
O come Ostacoli. Il parco ostacoli di Jumping Verona è particolarmente curato e propone ogni anno delle novità che caratterizzano i percorsi con l’inserimento di elementi che si associano all’immagine della città. Tra i più ammirati e caratteristici ‘l’Arena’. L’altezza massima dei salti per le gare più impegnative del CSI5*-W è di un metro e sessanta centimetri.
P come Pala BMW. Il Padiglione 8 della Fiera, PalaBMW, festeggia quest’anno il suo decennale come palcoscenico della FEI World CupTM. Il campo di gara, con fondo in sabbia silicea, misura 70×40 metri ed è circondato da tribune che possono ospitare 4.500 spettatori. Il collegamento con il padiglione 7, che ospita le scuderie e il campo prova, nonché una selezionata presenza di espositori, garantisce massima funzionalità per l’organizzazione dell’evento.
Q come Quartiere fieristico. È imponente lo spazio per le gare di salto ostacoli. Agli specialisti del concorso ippico è riservato il 40% della superficie netta della Fiera, circa 35 mila metri quadrati, con oltre 700 box, senza considerare l’ampia area riservata al parcheggio dei van dei cavalli.
R come Record. Lo detiene il cavaliere olandese Albert Zoer l’unico finora in grado di vincere due edizioni del Jumping Verona entrambe in sella allo splendido Okidoki.. Doppio successo anche per il cavaliere inglese John Whitaker che ha vinto la tappa italiana di Coppa del Mondo con Grannusch e Welham nel 1997 e nel 2000 entrambe le edizioni disputate a Bologna. A Verona azzurri due volte al secondo posto con Juan Carlos Garcia con Albin III nel 2005 e Luca Maria Moneta su Neptune Brecourt nel 2012.
S come Said Abdel. Il vincitore del Gran Premio di Verona nel 2016. Mai un egiziano aveva vinto una prova di World Cup. Abdel Said in sella alla sua velocissima Hope van Scherpen Donden rifila due secondi nel barrage al fuoriclasse francese Simon Delestre.
T come Terza. Tappa del circuito di Coppa del Mondo indoor edizione 2017-18. Complessivamente sono 13 le tappe del Girone Europa Occidentale. La finale dal 10 al 15 aprile 2018 a Parigi.
U come Uno. Appena un decimo di secondo divise il primo dal secondo classificato nell’edizione del Gran Premio FEI World CupTM di Verona del 2002. Un risultato pazzesco in una gara pazzesca che premiò il fuoriclasse brasiliano Rodrigo Pessoa su Lianos: il binomio campione del mondo del 1998. Dietro, appunto a un decimo, lo svizzero Markus Fuchs con Tinka’s Boy.
V come Vezzani. Anche quest’anno il ruolo di Chef de Piste è stato assegnato al nostro Uliano Vezzani, quinta volta a Verona. Emiliano di grande esperienza, tra i primi tre chef de Piste al Mondo, è candidato e favoritissimo per essere il prescelto per costruire il percorso gara olimpico di Tokio 2020.
Z come Zero. È l’obiettivo di ogni cavaliere o amazzone chiudere il percorso con zero penalità. Insomma, come per una squadra di calcio non subire gol nel corso di una partita. Zero penalità, dunque percorso netto, ti può far addirittura vincere direttamente una gara o portarti di diritto al barrage con altri concorrenti che chiudono a zero per giocarsi poi il successo con un secondo percorso.
Foto/Fonte: presskit JumpingVerona