Il fatto è accaduto a Portsmouth, in Inghilterra: l’uomo è stato subito bloccato dagli agenti in servizio.
Due sere fa, un tifoso inglese è finito nei guai per aver alzato le mani su di un cavallo della polizia, con in sella il proprio poliziotto.
Il tutto si è svolto una manciata di minuti prima che avesse inizio il match tra Southampton e Portsmouth della Carabao Cup.
Dopo aver colpito a suon di pugni l’animale, l’uomo ha tentato la fuga, invano. Alcuni agenti, infatti, lo hanno fermato e placcato a terra dopo appena pochi metri.
Si tratta di un fatto grave e assolutamente non giustificabile: non importa se si sia brilli, su di giri per una partita o per qualsiasi altra cosa. Qui manca una base di rispetto. Come non verrebbe mai in mente a qualcuno di prendere a pugni una volante della polizia, lo stesso dovrebbe valere anche per quando gli agenti sono in sella ad un cavallo.
Questi cavalli, debitamente addestrati, meritano il rispetto costante da parte di tutti. Rispetto perenne, senza se e senza ma. E se qualcuno alza le mani, quella persona va punita. Punto. Non ci deve neanche essere il beneficio del dubbio o frasi come “non volevo” “non ero lucido” “è stata una bravata”.
Non deve esistere nessuna giustificazione davanti alla mancanza di educazione e di rispetto. Soprattutto quando si tratta di cavalli della polizia: sono esseri fondamentali per la salvaguardia della quiete pubblica e passano la loro vita insieme ai loro cavalieri, pattugliando le strade o controllando che l’organizzazione di vari eventi importanti fili liscio. Meritano rispetto, riconoscenza, mele e tante carezze.
La violenza, invece, va lasciata agli incivili.
foto/fonte: tgcom24-blitztv