Ai Pratoni del Vivaro sono state scritte pagine di storia degli sport equestri e del concorso completo in particolare.
Tutti i più grandi atleti hanno gareggiato almeno una volta in quest’impianto che è l’unico al mondo ad aver ospitato Olimpiadi, Campionati del Mondo e Campionati Europei di questa disciplina.
E l’importanza, ma anche il fascino dei Pratoni del Vivaro emerge nettamente dalle parole di alcuni di loro.
Andrew Hoy. Australiano, 63 anni, è una ‘leggenda’ del concorso completo: ha partecipato a otto Olimpiadi (Los Angeles 1984, Seul 1988, Barcellona 1992, Atlanta 1996, Sydney 2000, Atene 2004, Londra 2012, Tokyo 2020), nelle quali ha conquistato sei medaglie (oro a squadre nel 1992, nel 1996 e nel 2000, argento individuale nel 2000 e a squadre nel 2020, bronzo individuale nel 2020).
Hoy, oltre che essere ancora uno dei più forti cavalieri in attività, è anche responsabile tecnico della Spagna: “Quella dei Pratoni è una location storica, dove tutto ha avuto inizio nel 1960 con l’Olimpiade romana. In quella occasione l’Australia vinse l’oro a squadre e anche oro e argento individuali: per me sarà un grande onore anche soltanto gareggiare in un posto come i Pratoni, puntando comunque a ottenere un bel risultato”.
Andrew Nicholson. Neozelandese 60 anni, ha disputato sei Olimpiadi nel concorso completo (Los Angeles 1984, Barcellona 1992, Atlanta 1996, Atene 2004, Pechino 2008, Londra 2012), vincendo tre medaglie a squadre (argento nel 1992, bronzo nel 1996 e nel 2012). È salito sul podio tre volte anche ai Mondiali: oro a squadre nel 1990, bronzo individuale e a squadre nel 2010.
Ritiratosi dalle grandi competizioni, attualmente Nicholson ricopre l’incarico di responsabile tecnico della Svizzera. In carriera ha gareggiato due volte ai Pratoni del Vivaro: “Ricordo in particolare la prima esperienza, in occasione dei WEG 1998: facevo coppia con New York e mi piazzai quinto a livello individuale. I Pratoni mi piacquero tantissimo, credo che siano una delle sedi più belle che abbiano ospitato i Mondiali. In particolare il terreno è ideale per i cavalli in qualsiasi condiziona climatica. Il pubblico ha peraltro un’ottima visione dei percorsi”.
Susanna Bordone. Ai Giochi di Tokyo 2020 della scorsa estate l’amazzone azzurra ha fatto coppia con Imperial van de Holtakkers, in sella al quale si è piazzata 18ª individuale. La 40enne appuntato scelto dei Carabinieri punterà ancora sul 14enne castrone in occasione dei FEI World Championships 2022.
“La partecipazione ai Mondiali dei Pratoni, luogo unico al mondo per la nostra disciplina, è ovviamente il mio obiettivo della stagione. Dopo l’impegno olimpico ho dato a Imperial un periodo di riposo e recentemente l’ho impegnato solo in gare di dressage, disciplina che per lui è la più complessa. Nel week-end di Pasqua, dal 14 al 17 aprile, lo presenterò all’internazionale di completo a Radolfzell, in Germania. Successivamente lo impiegherò nel test event di maggio ai Pratoni, poi a fine giugno a Strzegom, se in Polonia si gareggerà regolarmente. Infine a metà agosto a Le Haras national du Pin, in Francia”.