Un totale di 29 cavalieri è sceso in campo questo pomeriggio a Parigi, per affrontare la terza e ultima prova della finale della Longines FEI World Cup 2018.
Dopo la vittoria di Elizabeth “Beezie” Madden nelle prime due categorie di questa Finale, sono stati 29 i binomi che hanno affrontato oggi la terza delle tre prove andata in scena all’AccorHotels Arena di Parigi.
La Longines FEI World Cup™ Jumping Final III è stata una prova a due round di altezza 150/160.
Ricordiamo che solo i primi 20 tra i 29 partiti in questa prima manche, sono scesi poi in campo nella seconda e decisiva parte della categoria.
Alla fine, l’edizione 2017/2018 della Finale della Longines FEI World Cup è andata al binomio statunitense che ha saputo mantenere la leadership per tutta la durata di questa Finale: si tratta di quello formato da Elizabeth Madden in sella a Breitling LS.
Un team eccezionale che ha commesso un solo errore (l’unico nelle tre giornate di gara!) oggi, durante il secondo round di quest’ultima categoria.
Seconda e terza piazza, a seguire, per il suo connazionale Devin Ryan con Eddie Blue (6pn) e per lo svedese Henrik von Eckermann con Toveks Mary Lou (8pn).
Ha occupato poi la quarta piazza della ranking il campione uscente, Ward McLain accompagnato da HH Azur (16pn), mentre ha chiuso la Top5 Olivier Philippaerts con H&M Legend of Love (16pn).
Anche questa edizione si conclude nel segno di un binomio statunitense che ha saputo mantenersi in cima alla classifica sin dalla prima prova.
Quella di quest’anno è stata una Finale di Coppa dove non sono mancate le polemiche: venerdì sera, infatti, oltre all’eliminazione di Denis Lynch e All Star 5 a causa della “blood rule“, nel mirino della critica c’è stato il percorso di Admara e del cavaliere colombiano Carlos Enrique Lopez Lizararo. Inizialmente, si sospettava un utilizzo scorretto delle stinchiere posteriori ma poi si è scoperto che in campo prova queste erano state controllate dal capo steward Gerard Longis: di conseguenza, qualsiasi accusa è stata subito messa a tacere. Senza tralasciare il fatto che, secondo quanto riportato dal coach di Lopez, il modo esagerato con cui Admara aveva affrontato alcuni salti è da ricondurre, oltre che al suo eccezionale talento, ad una incomprensione accaduta in campo prova durante il riscaldamento.
Insomma, una Finale dove dietro le quinte la tensione era piuttosto evidente: il controllo quasi maniacale di cavalli e attrezzature è corretto, ma secondo alcuni degli addetti si sta arrivando all’esagerazione assoluta e ad una sorta di “caccia alle streghe” verso tutti coloro che anche inconsapevolmente rischiavano di fare qualche passo falso.
E ritorniamo, quindi, a chiederci se e quando verranno fatte le adeguate modifiche alla “blood rule”. Senza dimenticare le stinchiere posteriori: se davvero il loro utilizzo va contro lo sport e la correttezza, perché aspettare la fine del quadriennio di selezione olimpica? Perché diluire e aspettare il 2021?
Nel frattempo, l’edizione 2017/2018 della Longines FEI World Cup è giunta al termine. Occhi puntati, ora, al prestigioso circuito outdoor di Nations Cup che ci terrà occupati fino al prossimo autunno.
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Foto: wosj