Poco dopo l’ingresso in rettangolo di Sara Morganti nell’Individual test del Grado I è stata la volta di Carola Semperboni. In sella a Paul, la più giovane amazzone dell’Italia team di Paradressage (18 anni a maggio) ha messo a segno una percentuale del 67,678 valida per il dodicesimo posto della classifica finale dell’Individual test.
L’amazzone italiana purtroppo non ottiene la qualifica per il Freestyle di lunedì prossimo.
“Forse avrei potuto fare meglio – ha esordito Carola in zona mista – ma alla fine sono contenta. Paul è stato fantastico e se abbiamo sbagliato qualcosa l’abbiamo sbagliata insieme”. Ma per la giovanissima piemontese (18 anni lo scorso maggio) quella alle Paralimpiadi è stata un’esperienza indimenticabile. “Partecipare a Tokyo 2020 è incredibile. Al di là delle gare tutto quello che vi ruota attorno ha del fantastico. L’atmosfera al villaggio paralimpico, la condivisione con gli altri atleti. Credo sia un’esperienza di vita che abbiamo avuto la fortuna di vivere e che sarà impossibile da dimenticare”.
“Carola – ha commentato il Ct della nazionale Ferdinando Acerbi – deve essere assolutamente contenta della sua prestazione. Non è scontato uscire dal rettangolo Paralimpico con una percentuale di oltre il 67%. Tra l’altro non possiamo dimenticare che questi ragazzi hanno effettuato una preparazione anomala in vista dei Giochi. Con la pandemia, infatti, non hanno avuto la possibilità di partecipare a competizioni internazionali praticamente per un anno intero”.
Si è chiusa con la percentuale del 66,941 la gara di Francesca Salvadè e Oliver Vitz.
L’amazzone azzurra, ultima delle quattro a entrare in gara e impegnata nell’Individual Test del grado III, ha ottenuto la 16^ posizione della classifica finale della gara. Purtroppo sfuma per la genovese alla sua terza Paralimpiade la possibilità di qualificarsi per il Freestyle di lunedì prossimo.
“Ho fatto un po’ di errori – ha detto Francesca al termine della gara – speravo di fare meglio. Ho sbagliato alcuni movimenti al trotto e la serpentina. Oliver è stato bravo, forse un po’ teso dentro al rettangolo. Al di là di questo partecipare a una Paralimpiade è sempre un’emozione indimenticabile – afferma l’amazzone alla sua terza edizione, dopo Londra e Rio – qui a Tokyo il Covid ha dettato delle regole molto rigide, ma l’atmosfera al villaggio è sempre entusiasmante”.
“Quando si entra in rettangolo per fare risultato – ha detto il Capo equipe Ferdinando Acerbi – può capitare l’errore. È capitato e la prossima volta cercheremo di non farlo più e migliorare. Sono comunque molto contento della progressione che tutte le ragazze hanno fatto in questo periodo, ma si sa, lo sport è come una palla rotonda oggi può andar bene, domani no. Devono comunque essere tutte contente”.