CSIO5* Barcellona: quello che poteva andare male è andato male

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Al via alle 21:00 di questo sabato di settembre una delle categorie più importanti di questo CSIO5* di Barcellona.

In serata si è infatti svolta la Challenge Cup, categoria riservata ai team che hanno concluso dal 9° al 15° posto il primo percorso di Coppa andato in scena ieri sera. Serata importante perché tra Norvegia, Gran Bretagna, Italia, Svizzera e Francia, una viene poi retrocessa in EEF. Tristemente, alla fine della categoria, il verdetto ha dichiarato che nel 2022 sarà proprio l’Italia a “scendere” e andare nella Divisione 2 del circuito di Coppa delle Nazioni.

La vittoria di questa prova è andata invece alla squadra della Gran Bretagna (4pn).

A seguire, abbiamo visto: Francia (10pn), Norvegia (21pn) e Svizzera (25pn).

L’Italia, che ha occupato la 5^ posizione con 43pn, aveva schierato:

Piergiorgio Bucci con Naiade d’Elsendam Z (12)

Fabio Brotto con Vanità delle Roane (14)

Antonio Garofalo con Conquestador (17)

Riccardo Pisani con Chaclot (RT)

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Domani, quindi, sarà il turno di Germania, Spagna, Olanda, Brasile, Svezia, Irlanda, USA, Belgio nella Longines FEI Jumping Nations Cup™ Final – Final Competition.

Ma cosa non è andato bene, per l’Italia, in questo weekend?

Così, a pelle, verrebbe da dire “tutto”. Ieri, nella prima prova di Coppa ci sono stati tanti errori tra barriere e penalità sul tempo, senza dimenticare la prova di Conquestador (inferiore rispetto a quanto siamo tutti abituati) e quella di Chaclot che si ferma sul muro e che va a segnare l’11^ posizione nella classifica di ieri (se non si fosse fermato e avesse fatto 0 l’Italia avrebbe chiuso con al 5° posto con 7 penalità). Ed oggi… 43 penalità totali (12 Bucci, 14 Brotto, 17 Garofalo e Pisani ritirato). Non serve dire altro, il campo ha parlato.

Insomma, tante (troppe) sbavature e anche una buona fetta di “weekend storto”.

L’Italia retrocede e scivola quindi in Divisione 2.

Non è sicuramente piacevole vedere questo risultato e soprattutto vedere la squadra della propria nazione mancare di così tanto l’obbiettivo del fine settimana. Che no, non era vincere ma salvarsi e rimanere in Divisione 1. In generale, la stagione 2021 non è stata brillante ma di certo non si pensava davvero che si sarebbe arrivati a questo punto. Ora serve concentrarsi, lavorare sodo, puntare sui nuovi binomi ed affermare quelli già più conosciuti. Servono lavoro, organizzazione, umiltà, sangue freddo, pazienza, disponibilità e dialogo.

Lo sport è fatto di alti e bassi e la Divisione 1 in futuro tornerà ad avere l’Italia tra le squadre al via, questo è certo.

Ora, serve però sedersi ad un tavolo con dati alla mano: cosa è mancato? Dove si è sbagliato? Cosa bisogna ricostruire? Cosa bisogna migliorare? Cosa non è andato in questa stagione e non solo a Barcellona? C’è la necessità di dare risposte oneste a tutte le domande. Nessuna polemica, nessuna giustifica. È andata come è andata, inutile fare supposizioni, che non si vive né di “se” né di “ma”. Ora si deve ripartire in un nuovo percorso e l’obbiettivo deve essere il tornare in Divisione 1.

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