Raccontaci brevemente l’esperienza di Wierden tua e dei tuoi ragazzi?
La trasferta a Wierden è stata molto piacevole. L’ambiente generale era buonissimo e i ragazzi hanno veramente combattuto per dare il meglio.
Cosa ė andato per il verso giusto e cosa ė andato per il verso storto?
È andato tutto bene direi. Conoscendo i ragazzi soltanto da sei mesi, cerco di studiarli bene per aiutarli a crescere e ad essere pronti eventualmente per l’appuntamento più importante di quest’anno, il campionato europeo. Trovo che sia molto importante in questo caso il clima positivo per trasmettere fiducia.
Sei un tecnico che sicuramente ė molto amato dai ragazzi come definiresti il rapporto con loro?
Cerco di essere molto presente, accessibile e disponibile per avere un rapporto stretto con loro, che gli permetta di osare, di chiedermi in qualunque momento un aiuto, un consiglio. Sono importanti il rispetto reciproco e la fiducia.
Abbiamo visto ottimi risultati nello CSIO pony da parte del team azzurro, risultati che fanno sperare in un settore che negli ultimi anni ė stato quello che ha portato a casa meno risultati di tutti, credi si possa far bene?
Tutto nella vita è questione di tempo! Penso che i pony di qualità siano già qui da un po’ di anni. Forse sono i loro cavalieri ad essere più maturi… In qualunque caso il successo non è dovuto a me. Bisogna dare tempo al tempo, soprattutto con i cavalli ci vuole pazienza..
Vuoi raccontarci qualche aneddoto particolare di questa trasferta?
Durante tutte le trasferte faccio regolarmente delle riunioni. A Wierden abbiamo parlato sia di aspetti tecnici che di aspetti psicologici, per aiutare i ragazzi ad affrontare la gara. Ho visto subito quelli che si servivano di questi consigli. Dopo le gare tornavano meravigliati dicendomi che aveva funzionato tutto molto bene. Così si è visto per esempio Camilla Franchi fare un secondo giro di coppa Young rider con zero penalità, in un percorso molto impegnativo usando i miei consigli. Vederli dopo felici, soddisfatti e fiduciosi è molto piacevole per me.
Come imposti il rapporto all’inizio del concorso con istruttori e i giovani?
Il primo giorno del concorso faccio sempre una riunione con tutti quanti. Io mi metto sempre a disposizione, però dico che non voglio imporre la mia presenza in campo prova. Non devo troppo intervenire tecnicamente al fine di non mettere in difficoltà il binomio creando confusione. Lo faccio soltanto con parsimonia se necessario e con poche parole. Troppa informazione uccide l’informazione ! Con gli istruttori troviamo strategie per ottimizzare il successo. È sempre nel dialogo che si migliora.
Prossimo appuntamento Hagen, cosa ti aspetti da questa trasferta che come tutti sanno ė un pass per i campionati europei di luglio?
Andiamo sempre avanti cercando di dare la chance a tutti binomi in forma e competitivi di partecipare a questi appuntamenti internazionali, in modo da riuscire a creare la squadra ideale per i campionati europei.