La Federazione Equestre Britannica è sotto inchiesta per presunta corruzione, bullismo e elitismo

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La presunta corruzione, il bullismo e l’elitismo della Federazione Equestre Britannica sono diventati oggetto di indagini a partire dalla scorsa settimana.

Puoi avere tutte le credenziali e le qualifiche nel mondo, ma la linea di base è che chi è al timone deve conoscere i cavalli ed il loro mondo personalmente“.

Con queste parole, non molto tempo dopo la vittoria alle Olimpiadi di Rio de Janeiro, Nick Skelton si era scagliato contro la Federazione Britannica.

Questo gesto affonda le sue radici nel fatto che chi dirige lo sport in Gran Bretagna è (recentemente) di rado una persona di cavalli.
Secondo Skelton, e secondo molti altri che lo hanno appoggiato, un simile comportamento può solo portare gravi conseguenze nella federazione e nella politica equestre.

Ma perché parliamo di questo? Innanzitutto  dobbiamo scorrere il nastro fino alla serata di venerdì scorso per capire bene cosa sia successo.

La Federazione Equestre Britannica è stata l’ultimo organo di governo che ha ricevuto milioni di sterline di denaro pubblico per affrontare un’indagine esterna sui suoi funzionamenti interni dopo l’uscita del suo direttore esecutivo avvenuta dopo appena un anno di carica.

Nella sua lettera di dimissioni datata 13 luglio, Clare Salmon ha riportato quello che Joanne Shaw, presidente della BEF, ha descritto poi come “preoccupazioni significative e gravi sulla cultura, sulla gestione e sull’interazione di alcuni dei membri“.

Shaw ha annunciato che il consiglio di BEF avrebbe commissionato un’inchiesta indipendente, che è stata effettivamente aperta la scorsa settimana e presieduta da John Mehrzad.
Secondo i termini di riferimento dell’inchiesta, Mehrzad dovrà chiarire quanto indicato nella lettera di dimissioni datata 13 luglio dall’ex CEO Clare Salmon e dalla stessa leader della BEF.

Egli dovrà inoltre affrontare le seguenti questioni:

  • Ci sono problemi di relazione fondamentali all’interno e tra le organizzazioni coinvolte nello sport equestre britannico? Se sì, quali sono?
  • Come affrontare le questioni riguardanti il comportamento? Come risolvere le accuse di bullismo e di etilismo?

Il gruppo di ri-esame, comprende anche due ex ispettori principali, Sharon Scotson e Ben Ewart, con cui mira a completare l’inchiesta entro il 1° dicembre.

La BEF è un’organizzazione che comprende 15 corpi associati e tre associazioni britanniche, dal British Eventing al Pony Club. Parte del suo mandato riguarda la responsabilità di distribuire finanziamenti per il programma olimpico.

Dalla riduzione del finanziamento centrale dopo il 2016, il bilancio della BEF per Tokyo 2020 da poco meno di 15,5 milioni di sterline è arrivato a contare circa 2,5 milioni di euro in meno rispetto a Rio2016.
Le cifre non sono ancora del tutto chiare, ma si tratta sostanzialmente di mancanze e di incomprensioni che vanno a toccare tutte le discipline, dall’ Endurance al Dressage: tutto, però, sembra tornare alla frase che Skelton aveva dichiarato, a mo’ di previsione, qualche tempo fa.

L’equitazione è un mondo a parte, impossibile da comprendere e da gestire in modo adeguato se non lo si vive (o se non lo si è vissuto) in prima persona.
E, forse, aveva ragione lui. Ma, per sentire un verdetto definitivo, dovremo aspettare dicembre.

 

 

 

Foto/Fonte: telegraph/equnews