Abbiamo fatto due chiacchiere con il protagonista del CSI3* La Bagnaia, il Primo Aviere Scelto Emilio Bicocchi:
Emilio Bicocchi, classe 1976, cresciuto sportivamente a Scarlino in provincia di Grosseto; inizia la sua attività agonistica in giovane età seguendo la tradizione di famiglia. Prende parte al primo trofeo Internazionale nel 1990 a Vichy in Francia, raggiungendo i vertici della computer list nazionale in breve tempo e diventando uno dei cavalieri di spicco della rappresentativa italiana. Palmares davvero ricco di grandi risultati: due Medaglie d’Oro ai Campionati Italiani Assoluti (2005-2009), una Medaglia d’Argento YR (1997), una Medaglia di Bronzo YR (1996) e una Medaglia di Bronzo Senior (2015), vanta la presenza, oltre che in molteplici Coppe delle Nazioni, anche ai Campionati del Mondo di Aquisgrana nel 2006 e a quelli di Lexington nel 2010. Vincitore tra le tante gare internazionali del GP 5* DI MADRID nel 2010.
R.A.: Come è nata la tua passione per l’equitazione?
E.B.: Sono cresciuto in un allevamento di cavalli con un padre cavaliere. In quel ambiente o ti viene il rifiuto per i cavalli o si sviluppa la passione. Io mi sono appassionato, i miei fratelli no…
R.A.: Quando hai deciso che questa passione sarebbe diventata il tuo lavoro?
E.B.: E’ una scelta che inconsciamente ho preso abbastanza presto, penso verso i 14-15 anni, ma di cui non mi pento assolutamente.
R.A.: Sino ad oggi qual’è stato il cavallo più importante della tua carriera?
E.B.: Kapitol D’Argonne con lui ho fatto di tutto: quando aveva sei anni abbiamo partecipato al Campionato del Mondo Giovani Cavalli a Lanaken nel 2004. Siamo stati parte dal 2006 della squadra azzurra e abbiamo rappresentato i nostri colori ai World Equestrian Games di Aachen nel 2006 e di Lexington nel 2010. Nel 2009 abbiamo vinto il Campionato italiano assoluto alla Bagnaia. Abbiamo inoltre preso parte per l’Italia ai prestigiosi Csio di Aachen, La Baule, Roma Piazza di Siena, Barcellona, Linz e alle tappe di Coppa del Mondo di Verona e Stoccarda con piazzamenti sia in Coppa delle Nazioni, doppio zero nel 2008 e zero nel 2011 a Roma, che in Gran Premio.
R.A.: Come organizzi il tuo lavoro quotidiano in scuderia?
E.B.: Il mio lavoro è un lavoro che non ha orari fissi, si inizia a lavorare in scuderia verso le 7 (le 6 nei mesi caldi) e si va avanti fino a che non si è finito, senza limiti di orario. Mi ritengo fortunato perchè posso contare su un buon groom ed un buon cavaliere.
R.A.: Ares, a nove anni, si è già rivelatore un grande compagno di vittorie, quali sono le tue aspettative nei suoi confronti per il futuro?
E.B.: Ares è davvero favoloso ed ho veramente grandi aspettative, ma non vi dico quali per scaramanzia!!
R.A.: Ci racconti brevemente i suoi pregi e i sui difetti?
E.B.: Ares è un cavallo di grandi mezzi, coraggio e sangue, insomma come si dice in gergo: un cavallo Vero. La sua mole imponente però a volte può creare qualche difficoltà… ma ci stiamo lavorando.
R.A.: Prossimi appuntamenti con Ares?
E.B.: Spero di poter partecipare alla tappa di Coppa del Mondo di Verona, appuntamento sempre molto ambito da tutti i cavalieri, ma per il momento non c’è niente di certo.
R.A.: Un consiglio che ti senti di dare alle nuove generazioni?
E.B.: Lavoro ed Umiltà sono due doti indispensabili per raggiungere grandi risultati. Ed è altrettanto indispensabile partire dal presupposto che non si finisce mai di imparare!