Stephan Conter scontento della FEI: ecco la lettera aperta

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Stephan Conter, CEO di Stephex Group e organizzatore di Knokke Hippique, ha scritto una lettera aperta in cui mostra pubblicamente il suo scontento riguardo alla FEI.

Come membro della comunità equestre mi interessa profondamente la prosperità di questa comunità! Credo che le ultime misure adottate dalla Federazione Equestre Internazionale (nuovo sistema di iscrizioni per gli eventi internazionali a 2* e 3*) non costituiscano un progresso né per il nostro sport nel suo insieme, né per i singoli membri della comunità. Credo che sia mio dovere, come presenza costante nel mondo degli eventi internazionali, alzare la voce. Motivo per cui ho affrontato la FEI con una lettera aperta.” ha scritto Stephan Conter sulla pagina Facebook di Stephex Stables, chiedendo a cavalieri, Sponsor e allenatori di firmare la sua petizione.

LETTERA/PETIZIONE

 

“A mio avviso, la FEI è una federazione dittatoriale, antidemocratica e che priva la libertà, a danno della comunità equestre e dello sviluppo del nostro sport. Con mio sgomento, questa organizzazione è caratterizzata da una totale mancanza di comprensione. L’attuale situazione richiede una risposta. Dobbiamo mobilitarci e stare uniti. Unisciti a me in questa protesta.”

“Cari amici, cavalieri, istruttori, organizzatori e sponsor, questa non è la prima volta che parlo della FEI. In precedenza l’ho fatto in conversazioni individuali o ho condiviso la mia opinione attraverso mezzi di comunicazione formali o più informali. Con questa lettera voglio esprimere il mio sgomento e la completa mancanza di comprensione. Inoltre, sottolineo la necessità di resistere alle decisioni e alle regole che ci sono state imposte dalla Federazione Equestre Internazionale.
O meglio, le decisioni e le regole del suo presidente che ha imposto queste restrizioni, in particolare le nuove “regole di iscrizione” applicabili agli eventi a 2 e 3 stelle. Mi oppongo fermamente a queste nuove regole di iscrizione e voglio rendere tutti consapevoli delle conseguenze. Considero queste regole assolutamente sconcertanti, inutili, non democratiche e, ancor peggio, molto dannose per il nostro sport e per la sua prosperità. Queste regole minano la capacità di crescita del nostro sport, ma anche la capacità di tutte le parti interessate, cavalieri, organizzatori, istruttori e sponsor di operare liberamente.
Ricordiamo tutti chiaramente come, nel 2017, la FEI sia riuscita a imporci regolamenti attraverso un cosiddetto “sistema di voto” democratico. Regolamenti che sono stati raggiunti dando a paesi come Botswana, Zimbabwe, Honolulu e Isole Fiji lo stesso potere di voto dei paesi con una cultura equestri molto più sviluppata e fortemente rappresentata, come Germania, Belgio, Francia e Paesi Bassi. Con questo sistema di voto il presidente della FEI è stato in grado di avere la maggioranza dei voti necessari per far passare le sue decisioni personali durante l’Assemblea Generale di Losanna.
Questo è stato l’inizio di una politica a due binari che pone restrizioni ai Comitati Organizzatori, che impedisce una sana concorrenza e che favorisce determinate organizzazioni a spese di altre. Ho parlato a lungo di questo problema e del suo approccio vergognoso, nonché delle sue implicazioni. Secondo me, questo è un problema senza senso alimentato da un bisogno incomprensibile ed inquietante di controllare tutto. Allo stesso tempo, va ad alimentare un sistema che consente eccezioni solo per alcuni Comitati, mentre altri non hanno gli stessi privilegi.
(…) Le decisioni prese in questo incontro (nuove politiche organizzative per gli eventi a 5 stelle e un sistema parallelo per il Global Champions Tour) sono già state ampiamente discusse. Va notato che in materia di eventi a 5 stelle, dopo numerose discussioni, è stato raggiunto un accordo su un accordo “60/20/20”.
Detto questo, La FEI, che si nasconde ancora una volta dietro il General Meeting del 2017, ha lanciato nuove regole di iscrizione per gli eventi a 2 e 3 stelle all’inizio di quest’anno. Senza consultare nessuno. Nuove regole di iscrizione basate sui voti dei paesi con federazioni molto piccole che insieme rappresentano non più di cento atleti. Questi voti pesano allo stesso modo dei voti delle federazioni che rappresentano centinaia di migliaia di atleti. La presidenza del Consiglio della FEI probabilmente pensava che tutti si sarebbero appisolati e che avrebbero concesso il via libera (…).

Queste nuove regole formano un nuovo sistema semplicemente inaccettabile. Non capisco assolutamente su cosa si basi, né la logica e le motivazioni alla base. L’unica cosa che capisco è che questo nuovo sistema è svantaggioso per tutte le parti del nostro sport e questo significa che, cari amici, cavalieri, allenatori, sponsor e organizzatori, l’unica motivazione alla base di tutto ciò sia il desiderio tossico di esercitare il controllo. Queste nuove regole avranno un enorme impatto sulla nostra flessibilità, sulla nostra libertà imprenditoriale, sulla nostra prosperità e sullo sviluppo del Salto Ostacoli. E provocherà un progressivo disinteresse per il nostro sport.”

Per gli organizzatori:

Eventi e circuiti possono essere organizzati grazie agli sponsor e al loro supporto finanziario. Questi sponsor, naturalmente, vogliono qualcosa in cambio. Vogliono ricevere benefici, soprattutto partendo dai luoghi che l’organizzatore può concedere loro. Gli organizzatori utilizzano anche eventi e circuiti in un contesto aziendale, consentendo agli sponsor di invitare i propri clienti. Anche questo è molto importante, oltre agli aspetti promozionali e al supporto per il nostro sport. Il nuovo sistema sabota completamente le possibilità per organizzatori e sponsor. In che modo è ancora interessante per gli organizzatori e gli sponsor organizzare o sponsorizzare un evento o un circuito?

Per i cavalieri:

I cavalieri non potranno più decidere da soli a quale evento partecipare. I cavalieri semi-professionisti non potranno decidere se andare ad un grande evento o a un circuito più lussuoso come un Tour in Spagna, una competizione di più settimane a Dinard o persino la serie CSI di Knokke. A causa della “matrice decisionale” della FEI, le scelte sono limitate a un livello in cui resta poco da scegliere. Tutti devono essere in grado di determinare il budget che desiderano spendere. Ad esempio, si ha sempre un budget quando si pianifica una vacanza o quando si scelgono un ristorante o un hotel. Alcuni optano per una vacanza più economica per ragioni rispettabili e altri per viaggi più lussuosi con hotel e ristoranti a 5 stelle. Questo fa parte della libertà individuale e della scelta di spendere soldi come si desidera. È difficile credere che questa libertà individuale nella sfera privata (come andare in vacanza) non si applichi al nostro sport. Soprattutto se si considera che la gamma di eventi tra cui scegliere è ampia e varia. Ci sono tra le cinque e le dieci gare a 2 e 3 stelle a settimana destinate a un vasto pubblico (dilettanti, semi-professionisti e professionisti). Quindi non c’è motivo di imporre restrizioni basate su regole dittatoriali, che vanno contro la libertà di scelta individuale. Inoltre, ci sono i cavalieri che sono selezionati per competere in un evento a 5 stelle, dove una competizione a 2 e 3 stelle si svolge contemporaneamente. Questo cavaliere non può più invitare i suoi clienti allo stesso evento nello stesso fine settimana per far crescere la propria attività con loro o persino portare il proprio partner che potrebbe voler partecipare agli eventi minori.
Per gli istruttori:
Se un istruttore non ha la possibilità di accedere ai propri clienti durante lo stesso evento e questi sono costretti a competere nello stesso fine settimana agli eventi di Budapest, Praga, Bourg en Bresse e Liege a causa delle nuove “regole di iscrizione”, come può un trainer continuare a fornire assistenza? Nessuna libertà di scelta significa che la FEI rende impossibile per i coach il funzionamento e la conduzione degli affari.

(…)”