Ieri sono state presentate ad Expo 2015, in occasione del convegno organizzato da Rete Italia IAA con Ministero della Salute, Codacons e Coldiretti, le linee guida nazionali sugli Interventi Assistiti con Animali (IAA), per standardizzare i protocolli e stabilire norme a tutela di animali ed operatori nella pratica della “pet therapy”.
Nelle linne guida si parla anche di strutture idonee allo svolgimento dell’attività e requisiti sanitari e comportamentagli degli animali impiegati, che devono giustamente arrivare da un percorso di addestramento specifico in nessuna occasione coercitivo.
Non solo animali ma anche operatori: la formazione che riguarda questi ultimi è erogata dal Centro di Referenza Nazionale per gli Iaa, dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e dagli Enti accreditati.
La Liguria, in particolare, istituirà un albo regionale per le associazioni che svolgono attività di pet therapy alle quali potersi rivolgere per terapia assistita, ma anche di tipo ludico ed educativo. «Lo spirito del provvedimento – spiega Sonia Viale, assessore regionale alla Salute e alle Politiche sociosanitarie – è il recepimento delle linee guida nazionali in materia di pet therapy, ovvero l’affiancamento alle cure tradizionali di un supporto psicologico e affettivo di alcuni animali».
A seconda delle terapie verranno promossi interventi con diversi animali come cani, gatti, conigli, asini e cavalli, prendendo spunto dagli ottimi risultati ottenuti nel tempo dalla Regione Veneto, dove esistono già in alcune Asl delle unità operative di pet therapy.
I risultati dei progetti condotti in collaborazione con il Centro di Referenza e con l’Iss, oltre a quelli ottenuti all’Ospedale Meyer di Firenze e al Niguarda di Milano, sono incoraggianti e comprovano l’utilità dell’impiego di animali come forma di terapia nei casi più disparati.
Questo è un grande traguardo per il nostro Paese: siamo il primo al mondo ad avere stabilito una norma di riferimento nel contesto della mediazione uomo-animale.
Autore: Cecilia Casadei
Fonte: Ansa.it
