La superficie cutanea del cavallo presenta tre tipologie di recettori, ognuna delle quali con compiti specifici:
– TERMORECETTORI: sono terminazioni che si occupano di riconoscere le sensazioni di caldo e freddo derivanti da variazioni termiche;
– MECCANORECETTORI: permettono di recepire i segnali derivanti da vibrazioni, da pressione, o dal semplice tocco;
– NOCICETTORI: hanno il compito di registrare gli stimoli nocivi e dolorosi.
La sensibilità delle varie zone del corpo,come accade anche per l’uomo, è molto variabile.
Le zone più sensibili negli equini sono il muso, il collo, le spalle, il garrese, la parte inferiore dei fianchi, e la pelle appena sopra gli zoccoli.
Sono diversi i fattori che concorrono a determinare la maggiore o minore sensibilità di una determinata parte del corpo.
La concentrazione di recettori è l’elemento più importante, ma sono determinanti anche lo spessore della pelle e la quantità di pelo che la ricopre.
IMPORTANZA SOCIALE DEL TATTO
Le capacità sensoriali tattili del cavallo sono abbastanza limitate, soprattutto se paragonate ad altri sensi come per esempio l’olfatto.
Tuttavia il tatto è un senso molto importante dal punto di vista sociale e per la vita nel branco.
Già il primo contatto di un cavallo con il mondo avviene mediante la sensazione della lingua della madre che lo lecca in modo da rimuovere i residui della placenta.
Questa fase è fondamentale per creare un legame indissolubile tra madre e neonato e a livello inconscio rimarrà per tutta la vita l’associazione tra l’essere accarezzato e il rilassamento ed il senso di protezione di questi primi istanti di vita.
Da adulto, invece, il tatto diventa importante in diversi frangenti di relazione con gli altri elementi del branco.
La pratica più conosciuta è il grooming, o meglio l’allogrooming: una sorta di toelettatura reciproca che ha lo scopo non solo di effettuare una vicendevole pulizia, ma anche di stringere e rafforzare i rapporti con gli altri membri del gruppo.
Lo spazzolare un cavallo da parte dell’uomo richiama nel cavallo proprio lo stato di rilassamento che l’animale prova durante il grooming con i suoi simili, pertanto spazzolare il cavallo accarezzandolo sul collo, spalle, e fianchi non serve solo a tenere pulito e sano l’animale.
Spazzolarlo permette anche di consolidare la relazione che si ha con l’animale, garantendogli momenti piacevoli, di grande rilassamento, richiamando proprio un comportamento sociale naturalmente presente nel cavallo.