LE VACCINAZIONI DEL CAVALLO

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Come ben sappiamo in ogni scuderia c’è un costante flusso di cavalli, persone, veicoli, mezzi di rifornimento di alimenti, lettiera, sabbia… Ognuno di questi elementi può essere il veicolo per l’introduzione all’interno della struttura di agenti patogeni provenienti dall’esterno.

Le vaccinazioni sono uno strumento molto prezioso per prevenire la comparsa delle malattie e per ridurre (o in alcuni casi addirittura eliminare) la circolazione degli agenti patogeni che le causano. Ricordiamoci comunque che la vaccinazione abbassa il rischio di infezione, ma potrebbe non prevenire sempre e comunque la malattia.
Lo scopo dei vaccini è quello di simulare o contrarre in forma lieve e controllata una malattia, in modo da stimolare l’organismo a produrre degli anticorpi che saranno già pronti a combattere la stessa malattia qualora il soggetto ne venisse successivamente a contatto. I vaccini possono essere “vivi”, se prevedono che l’agente responsabile della malattia sia iniettato attivo, sia pur in minima quantità, e possa replicarsi nel soggetto vaccinato, oppure “spenti”, quando sono composti dall’agente già annientato ma comunque capace di creare una risposta immunitaria.

Ecco una breve presentazione delle vaccinazioni più importanti per i nostri cavalli:
INFLUENZA EQUINA
È una malattia respiratoria acuta causata dai virus influenzali del sottotipo H3N8 e caratterizzata da febbre, tosse, scolo nasale, inappetenza, la cui trasmissione può essere diretta (tramite contatto con l’aerosol eliminato da altri animali infetti, che possono anche essere asintomatici) o indiretta (il virus resiste bene nell’ambiente e può essere trasportato da persone, veicoli, alimenti).
Si consiglia di vaccinare i puledri a 4-6 mesi, richiamare dopo 4 e 10 settimane e poi ogni 6 mesi (per regolamento FISE e FEI); la vaccinazione per l’influenza è necessaria per la partecipazione del cavallo a qualunque evento FISE.

RINOPOLMONITE (Herpesvirus equino EHV-1,4)
È una malattia causata dall’Herpesvirus equino EHV-1 o EHV-4 e caratterizzata da una forma respiratoria (febbre, depressione, tosse, scolo nasale, inappetenza) e possibili complicazioni tra cui aborto (in genere tardivo, dal settimo mese) e forme neurologiche anche letali. I soggetti più a rischio sono i puledri tra lo svezzamento ed i 2-3 anni e anche in questo caso la trasmissione può essere diretta tramite aerosol o indiretta.
La prima vaccinazione andrebbe fatta a 5-6 mesi con un richiamo dopo 4-6 settimane e successivamente richiami semestrali.

TETANO (Clostridium tetani)
È una malattia infettiva, non contagiosa e altamente letale causata dalla tossina del batterio Clostridium tetani: le spore del batterio possono penetrare in una ferita tramite il terreno, le feci o materiale contaminato e quindi rilasciare le tossine nei tessuti dell’animale. Colpisce tutti gli animali domestici e l’uomo e causa rigidità muscolare, spasmi muscolari, convulsioni, febbre.
Si consiglia di vaccinare la madre circa un mese prima del parto (conferisce al puledro immunità per circa 10 settimane) e il puledro a 4-6 mesi, richiamare 4-6 settimane dopo e somministrare una terza dose verso l’anno, seguita da richiami annuali.

ADENITE EQUINA
È causata dal batterio Streptococcus equi ed è caratterizzata da scolo nasale, ascessi ai linfonodi delle prime vie aeree con difficoltà di deglutizione e masticazione, febbre e tosse. Anche in questo caso la trasmissione può essere diretta (tramite l’eliminazione del batterio nello scolo nasale o nel pus che fuoriesce dagli ascessi degli animali infetti) o indiretta (persone, veicoli, alimenti, box).
Il vaccino è somministrato nella mucosa della parte interna del labbro superiore, al puledro a 4-6 mesi con richiamo 4 settimane dopo e successivi richiami trimestrali o semestrali.

WEST NILE
È causata da un virus veicolato da zanzare che può causare numerosi sintomi nervosi tra cui atassia, debolezza degli arti, movimenti in circolo, digrignamento dei denti; può colpire anche l’uomo ma anche in questo caso è la zanzara che trasmette il virus e non il cavallo.
La vaccinazione è consigliata al puledro a 4-6 mesi con richiamo un mese dopo e successivi richiami annuali (prima dell’inizio dell’attività delle zanzare); le regioni italiane in cui nel 2015 si sono riscontrati casi di West Nile sono la Lombardia, il Veneto, l’Emilia Romagna, il Friuli Venezia Giulia, la Sicilia e la Sardegna.

Per l’ANEMIA INFETTIVA EQUINA (malattia virale caratterizzata da viremia persistente e sintomi variabili a seconda del decorso) invece non è disponibile un vaccino bensì un test, il Coggin’s test. È un’analisi del sangue che testa la presenza o assenza di anticorpi e che consente quindi di individuare gli infetti (possessori di anticorpi) anche in assenza di sintomatologia; la cadenza di esecuzione di questo test varia in base alla situazione epidemiologica dell’area geografica.

Questo è solo un veloce riassunto delle malattie contro cui si vaccina attualmente in Italia.

Il veterinario che segue il vostro cavallo la vostra scuderia potrà consigliare un vaccino in base ai focolai della malattia presenti nelle vicinanze o all’esperienza dell’andamento della malattia in altre scuderie. È importante che l’allevatore o il proprietario siano consapevoli dei piani vaccinali effettuati sui propri cavalli, aiutando il veterinario a ricordare le scadenze dei diversi richiami vaccinali in base alle diverse fasce d’età dei cavalli.