Fa un selfie con il cavallo scheletrico: dovrà pagare una multa di 424 euro e dovrà prestare 1620 ore di lavoro sociale.
Le è, inoltre, stata vietata la proprietà di un cavallo per i prossimi 10 anni.
Accade in Gran Bretagna: già nei giorni scorsi sul web giravano le immagini riguardo a questa triste vicenda.
Ora che la situazione è stata definita con chiarezza, è giusto parlarne senza giudicare, credendo ad occhi chiusi a quello che il popolo del web scriveva.
Non c’è nulla di male a scattare dei selfie con il proprio cavallo.
Chi non lo fa, al giorno d’oggi?
Il problema, in questo caso, è che la giovane 22enne inglese non si è resa conto del mancato bilanciamento delle proporzioni tra lei e il compagno a quattro zampe.
A poco è servita la coperta scaldareni per cercare di celare le condizioni fisiche del cavallo: il difetto era lampante.
L’animale in questione, un sauro di 10 anni di nome Thor, era spaventosamente magro.
Talmente scheletrico da scandalizzare sia gli utenti del web che i partecipanti ad un raduno al quale il binomio aveva partecipato non molto tempo fa.
Il tutto è stato portato al’attenzione della RSPCA che si è subito mobilitata: ha preso in custodia il cavallo che adesso sta lentamente migliorando, mentre la ragazza è stata condannata a una multa di 424euro e, in aggiunta a questi, dovrà prestare 1620 ore di lavoro sociale e non potrà risultare proprietaria di un cavallo per i prossimi 10 anni.
You could see pretty much every bone in his body… his body condition was rated zero out of five because he was that thin
Una vicenda che lascia tutti stupiti e con il cuore dolente.
Perché si comprano degli animali se poi non si hanno le possibilità per mantenerli? Come si può essere così ciechi davanti all’evidenza? Come può, la ragazza, non essersi resa conto della gravità dello stato di salute del proprio cavallo?
Attualmente, Thor è in cura e sta lentamente migliorando.
Ha ripreso anche a trottare per i campi e sta tornando ad essere un bell’esemplare felice. La strada verso la completa guarigione è, però, ancora molto lunga.
Fonte/Foto: www.telegraph.co.uk
