
Veronica Simula, 28-enne sarda, lo scorso 26 novembre si è aggiudicata la «Sheikha Fatima Bint Endurance Cup» di Abu Dhabi.
120 chilometri superati al galoppo della cavalla australiana Poets Corner Zsa Zsa in quattro ore, 29 minuti e dieci secondi.
la giovane italiana ha terminato la sua gara prima su cento. Per colpa del caldo hanno concluso questa gara internazionale solo in trentotto binomi.
«Lo sceicco per il quale lavoro da due stagioni, Mansur bin Zayd Al Nahyan (proprietario del Manchester City), era così contento che quando ho tagliato il traguardo è venuto ad abbracciarmi», racconta la giovane atleta, dopo i 30 chilometri quotidiani in sella a Mabrouk.
«I cavalli con cui gareggiamo, non li conosciamo fino al giorno prima. Non c’è nessuna intesa, conta il lavoro dell’allenatore: lui conosce alla perfezione il cavallo e ci dà indicazioni precisissime sul modo di interpretarlo».
Motivo per cui, il premio a fine gara, lo intasca proprio l’allenatore.
«Però, al termine della stagione, avrò un bonus. Non so di quanto perché ancora non avevo vinto una competizione così importante».
Nella scuderia sono dieci donne: due sarde, due milanesi e sei argentine.
«Siamo trattate molto bene e abbiamo un autista a disposizione per raggiungere la città nel giorno libero. Certo, nessuna di noi indossa la minigonna o abiti scollati. Ma non dobbiamo portare neppure il velo. Possiamo truccarci, come le donne arabe, peraltro, e usare i tacchi, ma per me sono scomodissimi quindi ne faccio a meno. La patente a me non serve, ma un’altra ragazza si è fatta riconoscere la sua».
Sente ogni giorno, prevalentemente tramite Skype, la sua famiglia in Italia.
«Devo a mia madre questa passione, a lei sarebbe piaciuto cavalcare, ma erano cinque figli e non se lo potevano permettere. Adesso custodisce i miei cavalli, che non faccio montare a nessuno, sono gelosissima».
A La Maddalena, infatti, Veronica possiede due cavalli coccolatissimi a suon di mele, carote e zuccherini.
Fino allo scorso anno, in scuderia con Veronica c’era anche Irene Avitabile, 21-enne di Sassari, scomparsa ad agosto.
«È caduta da cavallo in Spagna, dove stava facendo la stagione estiva come addestratrice. Ci eravamo sentite il giorno prima per decidere quando sarebbe venuta a trovarmi al mare. Tutte noi mettiamo in conto la possibilità di un incidente, ma siamo fataliste: se deve succedere, può capitare ovunque».
Veronica e Irene sono state compagne di stanza per sei mesi.
«Avevamo un legame forte. Lei è stata con me per tutta la gara che ho vinto, il traguardo lo abbiamo tagliato insieme».
Foto: sardiniapost