Castelluccio di Norcia diventa un luogo abitato solo dai fantasmi del passato.
Sui Monti Sibillini non è rimasto che il soffio del vento. Non ci saranno più i cavalli che nitriscono, almeno fino alla prossima primavera. Nemmeno le persone abiteranno più questi luoghi. E chissà se torneranno mai, dopo il devastante terremoto di qualche tempo fa.
Nella giornata di martedì 20 dicembre, come fortemente voluto dal proprietario Emiliano Brandimarte, i cavalli bradi di Castelluccio (Perugia), hanno compiuto la loro ultima transumanza. Li hanno fatti scendere dai 1.450 metri dell’altopiano fino alla valle di Norcia, dove sono attualmente ricoverati in capanne.
Questi, sono uno dei simboli del terremoto: tutto quello che restava della natura che mostra il suo lato peggiore.
Un giorno prima dell’inverno, accompagnati da nove cavalieri tra cui l’attrice Natalia Estrada, la quale ha partecipato all’operazione con la sua Ranch Academy, sono stati portati in valle.
Andrea Mischianti, insieme ai propri collaboratori, ha dato un tocco western ad una operazione carica di significato verso la ricostruzione dei luoghi devastati dal terremoto.
«Siamo qui perché non potevamo non esserci. Siamo qui per onorare il valore di uno dei nostri Lupi, Emiliano Brandimarte, rimasto l’unico e l’ultimo custode di Castelluccio Di Norcia, da solo, con i suoi cavalli.
Lo aiuteremo a portare a valle il branco, non perché siamo indispensabili, ma perché vogliamo essere utili… Drew, Natalia ed I Lupi».
E così è stato: in una giornata con vento, banchi di nebbia e rischi da massi e frane.
«Abbiamo impiegato cinque ore, siamo partiti in ritardo perché ho dovuto aspettare le attrezzature che mi servivano, tipo selle e finimenti: ci sono stati dei problemi per avere i permessi per far salire un mezzo con l’occorrente», riferisce Emiliano Brandimarte, colui che non ha voluto lasciare Castelluccio fino all’ultimo. «Ogni anno facciamo la transumanza in questo periodo o se c’è neve un pò prima. Abbiamo fatto lo stesso anche col terremoto, nonostante gli inviti ad anticipare di molto.
I cavalli, una quarantina di capi, non volevano venire via. Non c’è ancora neve in alto né fa molto freddo
Il viaggio, di circa 25 km, è stato fatto «per metà sulla strada percorribile ma con tratti stretti per frane e rocce in bilico. Pericolosa per i burroni e anche perché i cavalli sull’asfalto tendevano al galoppo, non era facile tenere la mandria».
L’altra metà del tragitto è stato compiuto «sulla mulattiera abituale, la parte precedente è distrutta dal sisma.
Qui i cavalli si sono calmati e allineati, in ordine. Quelli che hanno ormai 8-10 transumanze l’hanno riconosciuta e abbiamo proseguito per Norcia».
Alla fine, Natalia Estrada e Andrea Mischianti commentano ancora su Facebook: «È stata lunga e dura, ma abbiamo fatto quello che andava fatto. Come sempre. Per ora resta la gioiosa fatica, la stanchezza nelle gambe, i cavalli a riposo a valle e tanta soddisfazione».
Foto/Fonte: Ansa/valnerinaoggi.it