Stati Uniti, Centro America e Sud America hanno tante cose in comune.
Tra queste, risulta a dir poco peculiare il rifiuto categorico di mangiare carne di cavallo da parte della popolazione generale.
Un dilemma nazionale
Questo rifiuto è ben più di un capriccio popolare o di una diatriba culinaria visto che, negli Stati Uniti, nel 2006 è stata introdotta una normativa federale che vietava a macellazione dei cavalli.
Benché la normativa sia stata abrogata da Obama nel 2011, questo “tabù” non è affatto limitato ad aree geografiche rurali e retrograde, visto che al MOMA di New York lo chef del ristorante venne costretto a rinunciare alla tartare di cavallo nel menu, decisione che aveva suscitato vere e proprie proteste.
Eppure, a livello di sapore e valore nutritivo, la carne equina è sia molto buona che estremamente nutriente… quindi, perché la gastronomia delle Americhe si rifiuta di mangiarla?
Quella che può sembrare una domanda complessa e piena sia di ragioni recondite che di implicazioni morali e sociali, alla fine si rivela essere una mera questione culturale: il tabù della carne equina è stato ereditato dagli inglesi, ed è stato successivamente rafforzato dal ruolo fondamentale che questo animale – considerato come un animale domestico vero e proprio, alla pari di cani e gatti – ha avuto nel continente a partire da oltre un secolo fa.
Tempi di cambiamento… forse
Nonostante l’aria intorno a questo argomento stia iniziando a cambiare – lo stesso Trump ha tentato di introdurre la macellazione della specie selvatica Mustang come metodo per ridurre sia il loro numero che i costi che lo Stato sostiene per nutrirli (c.a. 50$ milioni l’anno) – la carne equina resta ancora tabù per il popolo americano.
Per quanto riguarda il resto del mondo, invece, mangiare cavallo è un fatto molto più accettato: in Giappone è una prelibatezza che viene servita come sashimi, ed in Belgio, Norvegia, Italia sono molti a consumare questo tipo di carne senza particolari rimorsi – ma con notevoli controlli, vedi i nuovi regolamenti riguardo a cavalli DPA e non DPA introdotti dalla FISE negli ultimi anni – mentre il Canada pare essere il Paese leader nella produzione mondiale di carne equina.
Che la situazione cambi o no, il rifiuto della carne equina è una particolarità interessante della cultura americana sia del Nord che del Sud e che va a porre diversi interrogativi e questioni di principio a cui ognuno di noi può rispondere solo singolarmente.