Capita spesso di usare così tanto certi termini del linguaggio quotidiano che si finisce per dimenticarne il significato e le origini.
Uno di questi termini, familiare ad ogni appassionato di equitazione ed ai nostri fedeli lettori, è sicuramente “Dressage”.
Definizione
Dressage è un termine francese che significa “allenamento” e che viene usato per indicare una forma di equitazione impiegata sia in esibizione che in competizione, e spesso diventa una sorta di arte messa in pratica al solo scopo di perfezionarla il più possibile. Il Dressage è una disciplina che viene descritta anche come “la più alta espressione dell’equitazione”.
Storia
Nella sua forma più pura, il Dressage è stata una tecnica usata per addestrare i cavalli da guerra, animali che dovevano essere agili, svelti, maneggevoli e capaci di “combattere” insieme al loro cavaliere. Possiamo trovare il retaggio di questo passato, ad esempio, nelle performance delle Scuola di Equitazione Spagnola. Si tratta di una disciplina radicata profondamente nella storia della cultura occidentale, tanto che riferimenti ad essa si trovano già presso uno studente di Socrate, il filosofo e soldato Xenofonte, autore del “Sull’Equitazione“.
Riferimenti successivi si trovano nell’opera del nobile napoletano Federico Grisone, che nel 1550 pubblicò le “Regole dell’andare a Cavallo“: l’opera venne pubblicata oltre mille anni dopo l’ultimo manuale di equitazione noto – quello di Xenofonte – e presenta diversi punti in comune sia col Dressage classico che con quello moderno.
Competizione
Il Dressage consiste in diversi test individuali a difficoltà progressiva stabiliti dalla FEI. Durante il Dressage, il cavallo deve eseguire al passo, al trotto ed al galoppo schemi di movimento specifici imparati a memoria: fa eccezione il Freestyle, nel quale il cavallo esegue una coreografia a ritmo di musica.
I binomi cavallo-cavaliere competono l’unico contro l’altro, ma le performance si tengono un binomio alla volta; i punteggi dei movimenti o dei gruppi di movimenti eseguiti non vengono assegnati in base al confronto tra le singole esibizioni, bensì sulla base di uno standard stabilito con una scala che va da 0 a 10.
Curiosità
Nel 1944 l’amazzone danese Lis Hartel fu una delle prime donne a partecipare al Dressage Olimpico: fatto notevole di per sé, ma diventa strabiliante se ci aggiungiamo il fatto che la Hartel contrasse la poliomielite quando aveva 23 anni ed era incinta del suo primo figlio. La malattia la paralizzò dalle ginocchia in giù, ma nonostante ciò venne comunque scelta per rappresentare la sua nazione alle Olimpiadi di Helsinki del 1952.
Lis Hartel vinse la medaglia d’argento, e venne aiutata a salire sul podio dal vincitore dell’oro Henri Saint Cyr in una delle scene più forti e commoventi della storia olimpica.
Dal 1996, il Dressage Para-Equestre è l’unica disciplina equestre presente nei Giochi Paralimpici.