Cavalli e Mitologia: l’Ippogrifo

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Ippogrifo

La presenza dei cavalli nei romanzi e nelle poesie è un fatto abbastanza recente se paragonata a quella dei cavalli in elementi culturali ancor più ancestrali come la mitologia.

La volta scorsa ci siamo dedicati ad approfondire il Pegaso (se ve lo siete persi, eccolo QUI), oggi andremo a conoscere una creatura ancor più strana: l’Ippogrifo.

Nel Mito

L’ippogrifo è una figura leggendaria che pare avesse il corpo a metà tra un’aquila ed un cavallo, con il petto e la coda da leone.

Alato come il Pegaso, l’Ippogrifo ha un nome che deriva dal greco “hippos” – cavallo – e “gryps” – grifone -, e viene citato con questo nome per la prima volta in Una storia vera di Luciano di Samosata, uno scrittore satirico greco-siriano vissuto nel II secolo d.C.

Questa creatura viene invece menzionata per la seconda volta da un nome ben più noto: Virgilio, che lo cita nelle Bucoliche.
L’Ippogrifo rappresenta il dio Apollo in quanto dio del Sole, ed alcune teorie affermano che sia la figura di questo animale che la sua associazione al dio fossero un retaggio che arrivò ai greci dal Medio Oriente.

L’Ariosto ne fa una sua descrizione ne L’Orlando Furioso, dove ne inventa caratteristiche e racconta come venga cavalcato dal mago Atlante e soggiogato da Bradamante, mentre Astolfo lo utilizza per volare in Etiopia. Ecco come l’Ariosto visualizzò l’animale:

Non è finto il destrier, ma naturale,
ch’una giumenta generò d’un Grifo:
simile al padre avea la piuma e l’ale,
li piedi anteriori, il capo e il grifo;
in tutte l’altre membra parea quale
era la madre, e chiamasi ippogrifo;
che nei monti Rifei vengon, ma rari,
molto di là dagli aghiacciati mari. 

Nella Cultura Pop

Gli Ippogrifi sono animali che ricorrono più volte nei romanzi di Harry Potter, e l’animale è incluso nel gioco Dungeons & Dragons, dove gli ippogrifi vengono imparentati con grifoni e pegasi.