Consigliamoci un film: “SPIRIT CAVALLO SELVAGGIO”

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“Dicono che la storia del West sia stata scritta in sella a un cavallo, ma non è mai stata raccontata da uno di loro”.

 

Queste sono le parole che accolgono l’inizio di Spirit cavallo selvaggio, un film di animazione uscito alla fine del 2002 e prodotto dalla Dreamworks Pictures, già madre di tanti celebri capolavori per tutte le età come la saga di Shrek e Kung Fu Panda.

La vicenda è ambientata nelle sterminate pianure del Nord America, dove Spirit, uno splendido stallone Mustang, cresce in assoluta libertà insieme al suo branco fino a quando non viene catturato da un gruppo di cowboys. Da lì, inizia una serie di avventure che lo portano prima a conoscere la prigionia e i maltrattamenti in un forte inglese; poi l’amicizia e il rispetto nel momento in cui il suo cammino si intreccia con quello di Piccolo Fiume, un giovane indiano prigioniero come lui (che lo stallone aiuta involontariamente a fuggire) e Pioggia, la dolcissima puledra pezzata di quest’ultimo.

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Rifugiatosi nel loro villaggio, Spirit inizia a provare dei sentimenti verso di lei, in contrasto con il suo disperato desiderio di riconquistare la libertà e tornare nella sua terra, quando i soldati inglesi sferrano un terribile attacco. Mosso dall’istinto di sopravvivenza e dalla volontà di proteggere coloro che ama, il cavallo salva ancora una volta Piccolo Fiume e Pioggia da una morte certa, ma il prezzo da pagare è altissimo: catturato nuovamente dagli inglesi, Spirit viene trasformato in un cavallo da lavoro nella costruzione di un’imponente ferrovia che lacera la foresta come una ferita e si avvicina minacciosamente alla sua terra incontaminata.

Lo stallone ignora che però Piccolo Fiume si è messo sulle sue tracce e sarà pronto a tutto pur di aiutarlo a riconquistare la libertà.

 

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Spirit cavallo selvaggio è un film in grado di incantare grandi e piccini, realizzato in un’era in cui l’animazione digitale era ancora lungi da prendere il sopravvento sul grande schermo, eppure capace di regalare emozioni indimenticabili, dagli splendidi paesaggi nordamericani fino alla colonna sonora firmata Bryan Adams – nella versione italiana, le canzoni sono invece cantate da Zucchero.

Protagonisti assoluti, i cavalli: umanizzati nell’aspetto, eppure (fatta eccezione della voce narrante di Spirit) mai dotati di parola come nella tradizione disneyana, restando una presenza costante e silenziosa, ma allo stesso tempo incredibilmente espressiva, che ci accompagna in un viaggio alla conquista della libertà attraverso i loro occhi, che non sono mai stati così vicini ai nostri.

 

 

 

Francesca Sannibale