Il Reiki e il cavallo

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La parola Reiki è di origine giapponese e significa: REI ovvero Energia Universale e KI Energia che scorre nel corpo.

Antichissima tecnica di benessere olistico, riscoperta e perfezionata in Giappone nel 1922 dal maestro Mikao Usui, basato principalmente sulla meditazione e ascolto di sè, e sulla imposizione delle mani,per la trasmissione dell’energia.
Il Reiki basa la sua potenza ed efficacia sull’amore e sull’energia dell’universo e trova innumerevoli utilizzi.

Il termine Reiki indica un livello di energia vibrazionale, comune a tutti gli esseri viventi. Essere “Canali Reiki” o divenire “Operatore Reiki”, vuol dire entrare in sintonia, con quella parte più intima di noi: l’anima. Il campo di applicazione del Reiki è il corpo fisico, mentale, emozionale e spirituale. Quando abbiamo un blocco energetico il Reiki lavora rimuovendo questo blocco, lasciando che l’energia possa ripristinare il normale equilibrio.

Il Reiki è il nutrimento per la nostra anima e per tutto quello che tratteremo.

Per la mia esperienza con i cavalli ho potuto constatare i grandi benefici che il reiki esercita anche su di loro. Tutti i cavalli possono essere trattati, diciamo che magari qualcuno avrà una priorità maggiore rispetto a chi sta bene sia sul piano fisico che dell’anima.

Anche i cavalli hanno un anima, possiedono un corpo energetico chiamato aura esattamente come noi.

Il trattamento può essere eseguito su più fronti, sta all’operatore avere la giusta fantasia di trattamento ad esempio: un cavallo che manifesta stati di nervosismo senza motivo ( non si esclude la terapia medica veterinaria, anzi è un ottima sinergia!) può ricevere il trattamento sui chakra principali e minori in contemporanea con la terapia veterinaria, può essere trattato, l’ambiente dove vive, il cibo,l’acqua.

L’irritabilità può avere determinati motivi: traumi da maltrattamento, eccesso di temperamento o accumulo di energie, dovute ad un alimentazione troppo eccessiva oppure una carenza di sali minerali dovuta ad un eccesso di sudorazione e ad una non corretta reintegrazione.

Il trattamento può essere eseguito sul cavallo per un tempo che lui stesso deciderà, ovvero, quando l’energia sarà sufficiente per lui si allontanerà spontaneamente dall’operatore.

Eseguendo un trattamento di Reiki partendo dai chakra per mia esperienza non è sempre uguale, spesso è consigliabile partire da dove il cavallo manifesta dolore oppure irritabilità. Nei migliori dei casi ho chiesto direttamente al paziente se preferiva un punto speciale e credetemi che si è fatto capire. Restate in ascolto delle sensazioni che il cavallo comunica con voi durante il trattamento, non insistete se dopo dieci o quindici minuti si allontana. Spesso l’energia è così “nuova” che essendo in grado di ripristinare i campi energetici del nostro paziente, non è da escludere un temporaneo malessere, visto che i canali bloccati, provocano comunque una nuova apertura là dove prima esisteva una contrattura. Ora, non intendete il Reiki come pratica universale di guarigione (che lo è) lasciando perdere tutte le altre metodologie, ovvero, veterinaria, fisioterapia, tecar-terapia, ozonoterapia. Sono tutte ottime pratiche, il reiki è un ottima “ciliegina sulla torta” completa il lavoro. Le terapie energetiche sono un toccasana per i nostri cavalli, potete praticare reiki anche dopo una giornata in gara, visto che dovrete affrontare un intero wee-kend; in preparazione alla gara, o comunque quando lo ritenete opportuno. Un piccolo segreto che voglio comunicarvi è anche questo. Partendo dal fatto che il reiki è un arte giapponese siete voi canali di comunicazione di questa splendida arte: nel box dove effettuate il trattamento, portate con voi un diffusore di oli essenziali, tea light, e olio essenziale puro di lavanda. Lasciate che il diffusore offra il gradevole profumo di questa bellissima pianta mentre l’operatore pratica il suo trattamento,e noterete i benefici dell’aromaterapia. L’olio essenziale di lavanda ha notevoli proprietà, in questo caso però il suo utilizzo mira solo a rasserenare il cavallo, e togliere quindi ogni forma di ansia, ma non solo a lui, visto che il suo aroma si sentirà in tutta la scuderia, migliorerà anche voi. Questo è solo un consiglio e non di più sull’aromaterpia ci sarebbe da scrivere molto di più ma è una chiccha che ho voluto regalarvi; detto questo ricordatevi che per fare trattamenti reiki, bisogna ricevere i canali di apertura reiki da un master reiki e frequentare corsi. Non s’improvvisa il trattamento. In questo articolo infatti ho voluto solo citare i benefici del reiki e i comportamenti dell’operatore, ma il viaggio è vostro, sarete voi a decidere se desiderate con il cuore fare questo percorso per il bene del vostro cavallo. Non sarebbe stupendo poter finire l’allenamento e trattare il vostro cavallo dopo le varie cure di grooming di cui necessita? Il vostro legame con un lui si rafforzerà e sarà un toccasana per entrambi, visto che ogni volta che tratterete il vostro compagno, lo farete anche per voi il trattamento, un lavaggio continuo, sinergico di entrambi. Il reiki non toglie energie, ma purifica, e ripristina il normale equilibrio psicofisico. Adesso sapete sicuramente cosa desiderate nel vostro cuore.

Buon lavoro a tutti.

Autore: Consuelo Mucci