La vita ai tempi di Covid-19: i film da non perdere (Parte 21)

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Prosegue anche oggi la rubrica giornaliera dedicata a tutti gli appassionati di cavalli e di film/serie tv.

Dopo Free Rein, la serie di Windstorm, Rodeo&Juliet, The World We Make, Rock My Heart, Walk. Ride. Rodeo, A Sunday Horse, Charley Thompson, The Rider – Il Sogno di un Cowboy, The Horse Boy, Emma’s Chance, Race to Win/Race to Redemption, L’uomo che sussurrava ai cavalli, War Horse, Seabiscuit – Un mito senza tempo, Dreamer – La strada per la vittoria, Cavalli, Un anno da ricordare, la trilogia di Flicka Black Stallionoggi consigliamo un classico senza tempo: Spirit – Cavallo Selvaggio.

 

Spirit – Cavallo Selvaggio” è un film di animazione del 2002 di casa DreamWorks Animation. La pellicola è stata presentata fuori concorso alla 55ª edizione del Festival di Cannes ed ha ricevuto una nomination ai Premi Oscar 2003 come miglior film d’animazione oltre che ad altri numerosi e prestigiosi riconoscimenti e candidature.

Dal 5 maggio 2017 è disponibile su Netflix una serie televisiva basata sul film dal titolo Spirit Riding Free.

Trama:

“Negli Stati Uniti occidentali del 1859, nel pieno delle guerre indiane tra i Nativi Americani e gli statunitensi, vive Spirit, uno splendido stallone mustang, estremamente legato alla sua terra natia ed al suo branco, nel quale lui ha il ruolo di capo. Una sera, viene attratto dal fumo di un accampamento umano in lontananza. Spirit non ha mai conosciuto l’uomo fino a quel momento e incuriosito, si avvicina, ma viene scoperto e catturato, pur avendo opposto strenuamente resistenza. Portato in una base militare statunitense, i soldati provano a domarlo, ma la forza fisica e la furbizia di Spirit non consentono loro di riuscirci. Per questo motivo il colonnello in carica, un uomo rigoroso e dotato di principi indiscutibili, fa legare il cavallo ad un palo e ce lo lascia per tre giorni senza mangiare e bere, in modo da stancarlo. Durante la sua permanenza nel campo, Spirit incuriosito da un giovane indiano di nome Piccolo Fiume, anche lui catturato e legato al recinto, che trasmette allo stallone qualcosa di particolare. Piccolo Fiume riesce a liberarsi grazie ad un pugnale che gli viene lanciato e i due riescono a fuggire dalla base dei soldati, liberando anche tutti gli altri cavalli. Piccolo Fiume porta Spirit presso l’accampamento della sua tribù, quella dei Lakota.

Arrivati in prossimità del campo indiano, vengono raggiunti da Pioggia, una bella giumenta di proprietà di Piccolo Fiume; Spirit, appena la vede, se ne innamora perdutamente. Il tempo passa e nonostante l’amore reciproco con Pioggia e il legame di amicizia instaurata con Piccolo Fiume, Spirit non è disposto a restare. A un certo punto Piccolo Fiume, dopo avere anche lui tentato senza successo di cavalcare Spirit, capisce che il cavallo non si farà mai domare e decide di lasciarlo libero. Spirit desidera tornare dal suo branco insieme a Pioggia, tuttavia la giumenta è molto legata all’indiano e non se la sente di lasciarlo, così lo stallone rinuncia.

I due cavalli in seguito si accorgono che l’accampamento indiano è sotto l’attacco dalla cavalleria statunitense. Raggiunto il villaggio, Pioggia viene colpita da un proiettile sparato dal colonnello e cade nel fiume in prossimità di una cascata. Spirit, dopo aver salvato la vita a Piccolo Fiume, si tuffa e riesce a salvare anche la giumenta, e lungo la riva del fiume veglia su di lei tutta la notte. Al mattino seguente lo stallone, ormai indifeso e stremato, viene nuovamente catturato dai soldati.

Spirit è così costretto ad abbandonare Pioggia al suo destino; fortunatamente la giumenta viene poi trovata e accudita da Piccolo Fiume. Spirit viene caricato su un treno insieme ad altri cavalli e tutti vengono portati a trainare una locomotiva durante la costruzione di una ferrovia (probabilmente la Union Pacific Railroad). Quando Spirit si accorge che la ferrovia è diretta verso la sua terra, cerca immediatamente un modo per interromperne la costruzione: si imbizzarrisce sfuggendo al controllo degli umani, riesce a liberare tutti i cavalli da traino e a distruggere la locomotiva, che esplode e causa un grave incendio.

Nel caos più totale, Piccolo Fiume ritrova il cavallo tra le fiamme e fuggono insieme verso la libertà, ma vengono intercettati dal colonnello e da alcuni soldati che li rincorrono per il Canyon, dove per la prima volta Spirit si lascia cavalcare da Piccolo Fiume. I due finiscono intrappolati su un burrone molto distante da un’altra rupe, braccati dai soldati; non avendo altra scelta, Spirit tenta un salto da una cima all’altra, riuscendo nell’impresa con il compagno sul dorso. Il colonnello, in quel momento, si rende conto che Spirit è coraggioso e determinato quanto lui, quindi impedisce ai suoi soldati di sparargli e, chinando la testa, saluta il cavallo in segno di rispetto e lo lascia andare.

Spirit e Piccolo Fiume tornano all’accampamento dei Lakota, che è stato ricostruito, dove ad attenderli c’è anche Pioggia, completamente ristabilita. Piccolo Fiume ringrazia Spirit per tutto, lo chiama “Spirit-Cavallo-Selvaggio” e, dopo un momento di commozione, lo lascia di nuovo andare insieme a Pioggia. I due cavalli galoppano insieme per un lungo tratto e raggiungono il branco di Spirit, dove vengono accolti dalla madre del cavallo, Esperanza, e dal resto del branco, dove vivranno finalmente liberi”